La vicenda del Centro culturale islamico di via Toti, a Bareggia, finisce (anche) in Procura. È il passo compiuto dal sindaco Mariarosa Redaelli affinchè, dice, «vengano rispettate le regole». La “moschea” tornata negli ultimi mesi agli onori della cronaca (dapprima per il blitz delle forze dell’ordine che a luglio aveva accertato che il Centro culturale islamico continuava ad essere frequentato nonostante l’ordinanza di chiusura di 6 mai emessa proprio dal primo cittadino, e poi con la tensione scoppiata tra i referenti del Centro e un vicino di casa) registra ora una nuova presa di posizione del sindaco Redaelli.
«Finora -queste le sue parole – ho fatto tutto ciò che era in mio potere, adesso siamo arrivati alla Procura. Saranno i magistrati a valutare la situazione. Siamo di fronte ad ordinanze non rispettate e io ho compiuto questo passo per cercare di raggiungere un solo obiettivo: far valere le regole per tutti i cittadini. Tutti devono rispettarle. L’ho sostenuto a più riprese. A luglio ho firmato un’ordinanza di chiusura di 6 mesi del Centro culturale islamico, e le forze dell’ordine hanno accertato che non veniva rispettata. Come sindaco ho fatto tutto ciò che era in mio potere, adesso saranno altri soggetti a valutare la situazione».
L’ultimo provvedimento in ordine di tempo è stato come detto emanato a luglio e impone la chiusura di sei mesi. Questo perché il punto di preghiera cittadino aveva trasgredito alla disposizione del Tar che consentiva l’accesso ad un massimo di 15 persone. Il blitz delle forze dell’ordine aveva accertato la presenza di 70 persone.
Nonostante il provvedimento del sindaco Redaelli, per tutta l’estate si sono susseguite segnalazioni di presunte frequentazioni abusive. A scaldare ancor più la vicenda, l’episodio di tensione all’interno del Centro registratosi questo mese, con scambi di accuse e polemiche. Un paio di settimane fa, infine, Fratelli d’Italia di Macherio- Sovico e la lista di opposizione “Insieme si Può” sono scesi in piazza a Bareggia per raccogliere firme per la chiusura della ribattezzata moschea. In risposta, il Centro aveva aperto le porte ai cittadini. Nonostante l’ordinanza di chiusura vigente.