Un progetto pilota sarebbe dovuto partire un paio di settimane fa nelle scuole di Monza e Brianza, fermato a 24 ore dal via. Ora Regione Lombardia avvia il servizio di prenotazione dei tamponi antigenici per 1.345 tra scuole secondarie di secondo grado e istituti di formazione professionale.
La Giunta ha approvato, su proposta del vicepresidente ed assessore al Welfare, Letizia Moratti, e di concerto con l’assessore all’Istruzione Fabrizio Sala, la delibera per aumentare la sorveglianza sanitaria e i testing tra gli studenti dai 14 ai 19 anni e il personale docente e non delle scuole superiori.
Il percorso semplificato si rivolge ai contatti stretti che, a partire dal quinto giorno dall’identificazione di un caso positivo, possono prenotare sulla piattaforma www.prenotasalute.regione.lombardia.it o tramite l’app ’Salutile Prenotazioni’, in modo da garantire la tempestiva individuazione dei casi e prevenire focolai in ambiente domestico.
«Il servizio gratuito – commenta Letizia Moratti – è un’opportunità per individuare eventuali casi Covid-19 positivi in modo precoce. E va ad aggiungersi alle altre modalità già attive sul territorio. In questa fase della pandemia vi è evidenza infatti di una sua elevata trasmissione nei gruppi di popolazione più giovane. Con particolare riguardo proprio alla fascia di età tra i 14 e i 19 anni, che si caratterizza per una intensa attività sociale e una bassa manifestazione clinica del Covid».
Una scuola più sicura è in primo piano nelle parole dell’assessore brianzolo Sala: «Tracciamento e tamponi sono tra le nostre priorità per un rientro a scuola che possa garantire continuità didattica. Vogliamo assicurare a tutti i nostri studenti la migliore offerta formativa, sia in presenza che a distanza. Ma soprattutto lavoriamo per garantire una didattica digitale integrata efficace e di qualità, per sottrarre la scuola all’avvicendarsi di aperture e chiusure che rischiano di pregiudicare i percorsi di studio dei giovani lombardi».
Un progetto simile sarebbe dovuto iniziare da lunedì 1° febbraio con una sperimentazione voluta da Regione Lombardia per sottoporre a tampone sistematico l’intera popolazione scolastica. Tre gli istituti scelti a Monza: i licei Frisi e Zucchi e il Mosè Bianchi, a cui si sarebbe ero aggiunti anche il liceo Banfi e gli istituti Vanoni ed Einstein di Vimercate, il Marie Curie di Meda e il don Gnocchi di Carate Brianza. Otto scuole superiori in tutta la provincia che avrebbero dovuto fare da apripista al progetto. Dall’8 febbraio poi la sperimentazione si sarebbe allargata. Proprio alla vigilia però era arrivato lo stop dal Palazzo della Regione: «Lo screening sulla popolazione scolastica si farà» avevano spiegato da Milano, ma non nei tempi previsti e senza scuole pioniere.
L’adesione al tampone antigenico (test rapidi) sareebbe dovuta essere su base volontaria. I candidati, una volta dato l’assenso, si sarebbero poi dovuti sottoporre a tampone con cadenza quindicinale. L’esame non avrebbe comportato nessun costo a carico degli utenti. I tamponi a tappeto avrebbero dovuto tenere sotto controllo la diffusione del virus nelle scuole tra i soggetti asintomatici.