L’omaggio teatrale alla Monza che fu: i ricordi parlano in dialetto

Uno spettacolo teatrale in dialetto, una dichiarazione d’amore per la città. È la Monza di un tempo raccontata e portata in scena dalla compagnia Impara l’arte.
L’omaggio teatrale alla Monza che fu: i ricordi parlano in dialetto

«Un omaggio alla vita quotidiana della Monza che fu. Un omaggio alla città in cui sono nato e in cui continuo a vivere». Il regista teatrale Bruno Montrasio presenta così “L’è tua, l’è mia, l’è morta a l’umbria”, spettacolo che, nell’ambito della ventiduesima rassegna delle compagnie teatrali amatoriali di Monza, sarà portato in scena sul palco del teatro Villoresi da Impara l’Arte: l’appuntamento è alle 21 del 24 gennaio.
«Mi sono lasciato trasportare dal fil rouge dei ricordi. Sono memorie personali, della mia infanzia e della mia giovinezza – prosegue Montrasio – Erano gli anni Sessanta e Settanta e Monza, allora, era molto diversa. E diverso era anche il mio quartiere, Cederna, che, assieme a Cantalupo, era caratterizzato dalla presenza di alcune importanti fabbriche. Penso al “Cotonificio Cederna”, che svolgeva un’importante funzione di aggregazione dal punto di vista sociale. Il tempo lavorativo e il tempo libero si trascorrevano nel quartiere, dove tutti si conoscevano e dove i punti di riferimento fondamentali, dalla chiesa al partito, erano davvero comuni».

Arriva così sul palco la Monza dei ballatoi e dei cortili, la Monza dei crocicchi agli angoli delle strade e dei piccoli negozi. «Non raccontiamo di grandi avvenimenti – aggiunge il regista – L’abbiamo già fatto in altri spettacoli. Saranno i ricordi della vita quotidiana, le piccole cose di tutti i giorni: l’attesa alla fermata di un autobus prima di andare al lavoro, giovani che scappano di casa e anziani che giocano a bocce, il “boom” degli anni Sessanta e la voglia di tintarella, che iniziava ad andare di moda». Ci sarà spazio per la poesia, con un omaggio al poeta monzese Angelo Casiraghi, ci saranno canzoni popolari e d’autore cantate e suonate dal vivo, ci saranno testi di prosa ideati per l’occasione da Montrasio – le immagini d’epoca proiettate sul palco saranno il giusto contrappunto.

Ma, soprattutto, ci sarà lui, il dialetto. «Fondamentale – commenta il regista – per colorire meglio le diverse situazioni, per donare quel tocco in più, quelle sfumature che in italiano, inevitabilmente, si perderebbero».

Con Cesare Monti (fisarmonica), Andrea Denti (Chitarra), Gabriella Alberghini (violino), Maristella Meani (canto), Bruno Montrasio (canto), Anna Pennati, Carmen Sanvito, Antonio Sala, Enzo Silvestri, Diego Ciracì, Enzo Pimazzoni, Riccardo Cerizza, Ilaria Bravi, Roberta Grilli. Ingresso: 10 euro. Prevendite disponibili fino al 23 gennaio al centro parrocchiale “Don Cazzaniga” in via Muratori 3, dalle 15.30 alle 18.30 (compagniaimparalarte.org).