Il Circolo Garibaldi chiude. E con lui devono abbassare la saracinesca anche il bar e la trattoria di piazza Anita Garibaldi. Il capitolo conclusivo di una storia lunga quasi cento anni è ormai stato scritto: «Dobbiamo lasciare il locale e riconsegnare le chiavi ai proprietari entro il 22 dicembre», spiega con amarezza Giovanni Zizzi, presidente del Circolo e gestore del locale.
Una chiusura imposta e irrevocabile, resa perentoria da una sentenza emessa dal tribunale di Monza, che diversi mesi fa ha convalidato al circolo, punto di ritrovo per generazioni di monzesi e non, lo sfratto per finita locazione. Proprietaria dello stabile in cui ancora per una manciata di giorni avrà sede il Circolo, e intimatrice dello sfratto, la Cooperativa edificatrice Garibaldi. «Mi spiace che per volontà di poche persone, quattro o cinque, non di più, una storia nata nel 1919 debba concludersi così – commenta Zizzi – Ma non c’è stato verso di trovare altre soluzioni. Hanno vinto loro». Le prime nubi si erano addensate sul Garibaldi l’estate scorsa quando ai suoi gestori era stato proposto di continuare l’attività, ma con metà dello spazio a disposizione e con un ingresso più nascosto, mantenendo però il canone d’affitto annuo invariato. Condizioni difficili, che in poco più di un anno hanno portato a un epilogo scontato.
Non si conosce ancora chi subentrerà a Zizzi nei locali che si affacciano sul Lambro, a ridosso del ponte di San Gerardino. «I soci l’hanno presa male – aggiunge – Inutile dirlo». Perplessi anche gli avventori – dai pensionati agli operai, dagli avvocati agli impiegati – che ogni giorno scelgono di trascorrere lì la loro pausa pranzo. Ma una buona notizia c’è. Perché se il Circolo chiude, sta invece per aprire i battenti “L’antica trattoria Garibaldi. Dal 1919” negli spazi dell’Oasi di San Gerardo che fino a poco tempo fa erano occupati dal ristorante Noble. I lavori sono iniziati e la nuova insegna ha già trovato il suo posto.
«Io e i miei otto dipendenti ci spostiamo di poche decine di metri – annuncia Zizzi – Entro il 15 dicembre torneremo operativi, staremo chiusi solo uno o due giorni, il tempo necessario al trasloco. Certo, le modalità di fruizione saranno diverse: si tratta, ora, di un locale privato. Non più di un circolo. Ma lasceremo agli ex soci, circa un centinaio, degli spazi per trovarsi, giocare a carte o a biliardo e per trascorrere del tempo in compagnia. La trattoria continuerà a proporre piatti della tradizione a prezzi popolari».