Sono le aree verdi in cui portiamo a spasso il cane e facciamo giocare i figli dopo la scuola e dove, soprattutto d’estate, ci ritroviamo in compagnia di amici alla ricerca del refrigerio. Pur essendoci i cestini, i maleducati imperversano e si sentono forse impuniti.

Risultato: il parco “Maria Martini” di Lissone, uno dei più gettonati e grandi della città, torna a registrare episodi di inciviltà. Sabato 8 luglio, c’è chi nel verde ha giocato e mangiato, lasciando poi tutto per terra o accanto ai cestini urbani, riempiti all’inverosimile. Cartacce, plastica, cartoni della pizza, bottigliette: i resti di una lunga giornata abbandonati sul posto, suscitando la comprensibile rabbia di tutti quei cittadini che invece fruiscono con rispetto dell’area verde cittadina.

Lissone: il protocollo con la prefettura

I parchi pubblici d’estate finiscono come da tradizione nel mirino, causa frequentazioni che non sono in linea con comportamenti adeguati che si devono a un luogo di tutti. La “mala movida” si esprime anche così e, per contrastare questi atteggiamenti che alle volte possono sfociare anche in schiamazzi e vandalismi, poi segnalati dalla cittadinanza, i controlli delle forze dell’ordine si sono intensificati a Lissone, come in altri grandi centri della Brianza (Monza, Cesano Maderno, Desio e Seregno) è stato sottoscritto un protocollo con la prefettura.

Obiettivo: realizzare azioni congiunte che da un lato favoriscano il divertimento e dall’altro limitino gli eccessi e il disturbo per i residenti. Un’iniziativa promossa dalla prefettura che fa seguito all’esperienza sperimentata la scorsa estate, quando un primo protocollo d’intesa  era stato attuato con un piano di servizi straordinari di controllo con oltre 80 azioni svolte in orari serali e notturni da giugno ad agosto.