Tante voci, diverse età anagrafiche, lingue di altri Paesi, capacità canore a differenti livelli, ma un’unica grande passione: la musica. Questo è stata la serata ’L’incanto del Natale’, che ha visto protagonisti quattro cori del territorio di Brianza, nella chiesa di San Giuseppe Artigiano, a Lissone.
Il Coro Città di Lissone era l’ospitante e si è esibito nel suo repertorio etnico passando con maestria dal rumeno ’Staulul’ di Nicolaie Moldoveanu allo spagnolo del XVI secolo in ’Dadme albricias’ di Anonimo. Si è ritrovato il Natale tradizionale con il Coro Fior di Montagna, di Monza, tutto maschile, affezionato alle dolcezze di Bepi De Marzi in ’Petalo di rosa’, alla malinconica ’Preghiera’ di Roberto Padoin, con un salto nelle tradizioni europee di ’An Irish Blessing’ arrangiato da Houck .
Melodie rinascimentali per il coro Anthem, di Monza, nato nel 1980, decorato da numerosi premi conseguiti in rassegne nazionali, che ha eseguito canti dedicati alla Vergine Maria e poi i tradizionali Bianco Natale e Stille Nacht con armonizzazioni personalizzate.
Ma la vera piacevole sorpresa della serata è stato il Coro Coriandoli, nato nel 2015 presso la scuola secondaria di I grado Benedetto Croce di Lissone, formato da alunni della scuola stessa, diretto dall’insegnante Angela Carta. La grande freschezza delle loro esecuzioni è rimasta negli occhi e nel cuore del pubblico. A chi non è venuta la pelle d’oca nel sentirli cantare ’Shalom’, canto popolare ebraico? Ha fatto pensare che loro sono il futuro della pace tra gli uomini, con i loro sorrisi, il diverso colore della pelle (che in musica non è ’diverso’). Come non deve essere diversa la luce che li illumina di gioia gli occhi dei bambini, che vivano a Lissone oppure ad Aleppo, a Mosul, in Centrafrica.