Lissone, post shock del Listone su Palazzo Terragni: «Non è più la casa del Fascio»

Divampa la campagna elettorale a Lissone e si accende su Palazzo Terragni: scontro tra Erba (centrosinistra) e Sala (Fdi).
Palazzo Terragni restaurato
Palazzo Terragni restaurato

Divampa la campagna elettorale a Lissone o, forse, la scintilla che covava sotto la cenere si è inevitabilmente accesa a pochi giorni dal voto. Durante un confronto pubblico tra i 5 candidati sindaco promosso a Palazzo Terragni lunedì 6 giugno, l’atmosfera si è surriscaldata quando il capogruppo di Fratelli d’Italia, Ruggero Sala, presente fra il pubblico, ha reagito alzando la voce per rispondere, contrariato, ad alcune affermazioni rilasciate dal candidato sindaco di centrosinistra Antonio Erba.

I toni sono trascesi a tal punto che Sala è stato invitato ad uscire da Palazzo Terragni ed è a quel punto che l’esponente in lista nella coalizione di centrodestra ha urlato: «Questa è casa mia!».

Polemica su Palazzo Terragni, il Listone: «Questa è la casa di tutti»

Una risposta che il Listone, lista civica della coalizione di centrosinistra, il giorno successivo ha ripreso pubblicando sulla propria pagina web un intervento titolato: “Palazzo Terragni non è più la casa del fascio“. La polemica politica è servita.

«No, caro Ruggero, quella è la casa di tutti! Di tutti coloro che credono nella democrazia e che vorrebbero ascoltare un civile dibattito tra i candidati sindaci di Lissone. Questo è il vero pericolo che corre la nostra città e i cittadini devono saperlo: se vincerà la neofita Borella, dietro i suoi modinon abbiamo problemi ad ammetterlo – educati e civili, ci saranno poi questi “altri” a governare. E ieri sera si è ben capito qual è la loro idea di democrazia e di “cosa pubblica”. Potete pure cambiare nome, casacca o bandiera, ma l’estrema destra, resta sempre estrema destra».

Polemica su Palazzo Terragni, Sala (Fdi): «Questa è casa mia? Come cittadino lissonese»

Una presa di posizione molto forte del Listone cui Ruggero Sala ribatte così: «Ho urlato che Palazzo Terragni è casa mia in quanto cittadino lissonese – spiega- nessuno si può permettere di impossessarsi di questo luogo, ma ieri sera come nei 20 anni della mia storia politica ho dimostrato, coi miei modi alle volte anche accesi, attaccamento ed attenzione alla mia città. Dire che Terragni è casa mia dimostra senso di appartenenza…».