Ritrovarsi dopo 50 anni, ancora amici non è cosa da tutti. Ne sono consapevoli gli storici calciatori della Pro Lissone, che hanno calcato il campo negli anni ‘70 e, nei giorni scorsi si sono ritrovati per una cena e un tuffo nei ricordi a distanza di 50 anni dall’ultima stagione sul campo, era il 1971. L’intero gruppo che ha condiviso quattro stagioni ha portato il team lissonese dalla vittoria di prima categoria sino alla promozione in D, racconta tra sorrisi e risate quegli anni in cui anche il sabato mattina ci si ritrovava sul campo per gli allenamenti in vista della partita della domenica. Speedy-Bomber Renato Strada ricorda ancora la partita in cui uscì con una spalla rotta, Ramon-Michele Scisciolo sorride nel ricordare i lunedì sera a casa del presidente Vassalli per mangiare la casseuola, mentre Elio Veronesi ha chiuso la sua carriera sportiva proprio in Pro.
«Quando ho proposto nella nostra chat di gruppo questa serata- racconta Michele- tutti hanno aderito immediatamente. Non ci vedevamo da tempo, tra la pandemia e i vari impegni personali, quando abbiamo fatto i conti che era passato mezzo secolo dalla nostra ultima partita non ci sembrava vero. Ognuno ha ricordato momenti o episodi che avevamo dimenticato». Quel che tutti mettono in evidenza è che la “Pro non era solo una società, non erano semplici compagni di squadra ma una seconda famiglia tutti amici”. «Per noi sono stati anni d’oro, un gruppo una compagnia di amici- continua Renato- non c’era invidia tra noi, ci si aiutava e i lissonesi non si perdevano una partita, lo stadio era sempre pieno». Un fiume di ricordi, dal caffè con grappino prima della partita alla curva “rosa” che tifava per loro, ragazzi di vent’anni che arrivavano da altre società e si sono ritrovati con una grande passione in comune, passione che ha trasformato giocatori in amici.
«Ricordo che il sabato sera, alle 10, il mister chiamava a casa per verificare che non fossimo in giro- continua Elio- vista la partita della domenica». Un bel gruppo misto, formato da lissonesi e giocatori dei comuni limitrofi, alla serata erano presenti quasi tutti: Rossetti, Talpo, Segantin, Volonteri, Arosio, Oliva, Cominoli, Prestigiacomo (il capitano) Poma, Scisciolo, Veronesi, Strada, Cagnola, il vicepresidente, Monguzzi, il segretario. «Ero fresco di militare quando sono arrivato- continua il terzino goleador Segantin- ed ho trovato un gruppo di amici, si è creato un legame che, con alcuni ha segnato tutta la vita». Già allora non mancavano i giocatori stranieri, Oliva di origini uruguaiane ha fatto carriera e appeso le scarpette a 38 anni, passato dal Monza, al Matera, Prato per poi chiudere in Sicilia. «Noi giocavamo per divertirci- concludono insieme- non certo per i soldi. Era la passione che ci buttava giù dal letto al mattino presto e alla sera, dopo il lavoro, in campo a allenarci».