Limbiate: festa in piscina per sole donne, Lega polemica sull’evento “muslim friendly”

A Limbiate l'8 luglio ci sarà un party in piscina "muslim friendly" per sole donne. Polemiche della Lega.
Foto tratta dal sito dell'evento
Foto tratta dal sito dell’evento

L’invito dice “libera di divertirti, libera di essere”. È un party in piscina per sole donne organizzato per l’8 luglio a Limbiate. Un evento “muslim friendly”, per donne musulmane, che sta suscitando interessi molto contrastanti.

Limbiate: festa in piscina per sole donne, per “conciliare la bellezza e l’orgoglio del Hijab, con i bisogni di svago”

La prima edizione del “Bahja Pool Party” è “il primo evento esclusivo in Acqua-Park a misura di sole donne” per “conciliare la bellezza e l’orgoglio del Hijab, con i tuoi bisogni di svago e di cura verso te stessa” spiegano gli organizzatori sulle pagine social dedicate.

Biglietti solo in prevendita, organizzazione, sicurezza e logistica tutta al femminile, animazione con acquagym e per i bambini (anche maschi fino a quattro anni), navette organizzate da Milano e altre città. La restrizione riguarda l’uso dei cellulari che sarà vietato (“categoricamente”) e consentito in un corner lontano dal piano vasca. Gli organizzatori informano anche che non ci saranno neanche telecamere a riprendere il luogo (telecamere di sorveglianza) o abitazioni nei dintorni da cui si possa vedere dentro.

Limbiate: festa in piscina per sole donne, per la Lega è “un evento all’insegna della segregazione” e “contro l’integrazione”

L’evento, che sui social è stato accolto con curiosità da chi annuncia la partecipazione e da chi ci lavorerà, ha sollevato le polemiche della Lega.

L’eurodeputata Isabella Tovaglieri lo ha definito, tramite una nota parlamentare, “un’iniziativa all’insegna della segregazione, nel quale mancheranno anche alcune misure di sicurezza, con le telecamere di sorveglianza che verranno spente per permettere alle ospiti di trascorrere una ‘giornata di sole libere dagli sguardi indiscreti’, come promette la pubblicità dell’evento“.

È intervenuto anche il brianzolo Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in consiglio regionale: “Noi siamo per il rispetto fra le varie culture ma questo party, se così può essere definito, va esattamente nella direzione contraria e non aiuta l’integrazione. Fa molto riflettere infatti che le donne musulmane, per poter stare liberamente in costume da bagno, siano obbligate a partecipare a specifici eventi riservati solo a loro, senza uomini, a telecamere di video sorveglianza spente e con il divieto totale di realizzare riprese video e foto. Tutto ciò è molto lontano dalla nostra cultura in cui la donna da tempo è emancipata e libera, mentre eventi come quello organizzato a Limbiate ci riportano indietro di secoli. Condanniamo dunque la scelta di fare business a scapito del rispetto dei nostri valori europei e ci auguriamo che questo tipo di feste non si ripetano e soprattutto che non ci siano altre location disposte a ospitare eventi del genere. Sarebbe un bel segnale che a boicottare eventi simili siano proprie le donne islamiche in Italia, dimostrando di essere le prime a volersi emancipare invece che a rinchiudersi tra di loro per poter stare in costume da bagno”.