L’amministrazione comunale sembra essere impotente contro il proliferare delle discariche abusive lungo alcune strade della città. Nonostante l’impegno di Sandro Archetti, assessore all’Ambiente, il problema è di difficile risoluzione. Per capirlo basta fare un giro in via Lombra e in via del Laghetto all’interno del Parco delle Groane, e in via Gorky (nella foto) e in via Sacharov nella zona al confine con Senago. Qui a bordo strada un po’ ovunque ci sono cumuli di rifiuti di ogni tipo che vengono scaricati da incivili che preferiscono abbandonare spazzatura e materiale ingombrante un po’ dove capita invece che conferirlo alla piattaforma ecologica comunale. Se in via Gorky la presenza di sacchetti, bottiglie, latte di vernice e macerie è all’ordine del giorno, ad inizio settimana sono comparsi anche frigoriferi, forni a microonde, divani, materassi e soprattutto numerosi pneumatici per auto.
«La situazione – ammette l’assessore Sandro Archetti – continua a peggiorare. La telecamera fissa posizionata davanti all’ingresso della ex piscina “Bolle blu” si è rivelata poco funzionale visto che in tre anni è stato multato solo uno scaricatore abusivo e le discariche si sono spostate solo di pochi metri. Per invertire questa tendenza abbiamo deciso di dare in dotazione alla Polizia locale una telecamera mobile nascosta. Questa è appena arrivata e dovrebbe dare qualche risultato in più». Fermo restando che la causa principale del problema è da ricercare nell’inciviltà della gente, certamente burocrazia e scarse risorse economiche non facilitano una risoluzione.
«Personalmente – spiega l’esponente della giunta – ho fatto un giro con il personale di Gelsia nelle zone più critiche. Loro però possono intervenire solo entro 1,5 metri di distanza dalla carreggiata; più lontano la pulizia spetta ai privati nel caso di via Gorky e via Sacharov, e al Parco Groane in via Lombra e via del Laghetto. Ad ogni modo qui con Gelsia possiamo fare solo un intervento superficiale a scapito di altre strade. Per una pulizia approfondita servirebbero mezzi adeguati ma questo comporterebbe ulteriori spese fuori budget, che non ci possiamo permettere».
Per dare un’immagine migliore quanto meno delle aree tutelate dal Parco Groane, Sandro Archetti ha proposto al parco stesso di occuparsi in prima persona della pulizia e poi di presentare il conto ai Comuni. «Così almeno – commenta l’assessore – avremmo una pulizia non limitata solo alle vicinanze della strada. Il parco si è impegnato a realizzare un progetto per cui vedremo cosa succederà». Un altro fronte aperto è quello legato ai rapporti con Gelsia. «Nella stesura del nuovo capitolato di appalto – conclude Archetti – avevo previsto l’inserimento di un impegno uomo/mezzo di 1000 ore solo per rimuovere le discariche abusive, ma la sentenza del Tar a noi sfavorevole ha bloccato tutto». Fabio Cavallari