La Barzaghi pensa di donare alla città di Nova la liquidazione di sindaco, ma la legge non glielo consente. A metà mandato del sindaco Longoni il Comune di Nova liquida le spettanze di indennità di fine quinquennio di Laura Barzaghi. Sono cifre di tutto rispetto a tre zeri ma, soprattutto, si tratta di uno dei classici paradossi della burocrazia italiana. Il fatto che la “liquidazione” venga determinata e pagata quasi tre anni dopo l’addio alla poltrona di sindaco, è una delle stranezze della legge italiana sul settore delle amministrazioni pubbliche. Una procedura singolare ma che deve essere seguita obbligatoriamente per tutta una serie di motivazioni procedurali non ultima quella sulla trasparenza.
Un settore nel quale l’amministrazione comunale di Nova ha investito molto negli ultimi anni mettendosi subito in regola con le nuove norme a livello nazionale. Di conseguenza, quegli 8mila euro determinati in base agli anni di servizio, anzianità e tutti gli altri fattori fiscali ben disciplinati dalla normativa sul lavoro e sugli enti pubblici, devono essere liquidati e devono essere liquidati proprio in questo momento, con tanto di pubblicazione della procedura sull’albo pretorio.
Anche se, e qui sta un paradosso ancora più evidente, il vecchio sindaco Laura Barzaghi vorrebbe lasciare l’intera cifra alla città di Nova, in linea perfetta con gli intenti di impegno disinteressato che l’hanno sempre mossa in ambito politico e amministrativo locale. Barzaghi, che oggi è consigliera regionale, ha intenzione di devolvere in beneficenza la cifra che le sarà liquidata calcolando tutte le voci previste. E qui subentra l’ennesimo paradosso di questa vicenda.
«Ho sempre pensato – commenta la storica prima cittadina di Nova Milanese – che la politica fosse donazione e servizio. E in tutti questi anni ho interpretato il mio ruolo in questa maniera. Ho l’intenzione di lasciare le mie spettanze alla comunità novese. Ma mi dicono che non è possibile. Stiamo cercando di trovare un modo ma non è semplice». Sono parole che l’ex prima cittadina non dice volentieri, per il naturale riserbo che si adotta in procedure come queste, ma vista la difficoltà legislativa incontrata confida che un escamotage si possa trovare.