Lesmo, l’addio a Luigino Ripamonti «Ha insegnato l’amore per il paese»

La chiesa dell’Annunciazione a Peregallo di Lesmo era stracolma di persone venerdì per tributare l’ultimo saluto a Luigino Ripamonti. Parenti, amici, colleghi, la Raselp, la vecchia amministrazione, una delegazione dell’attuale giunta, i dipendenti del Comune e della Polizia locale.
I funerali di Luigino Ripamonti a Peregallo di Lesmo
I funerali di Luigino Ripamonti a Peregallo di Lesmo Fabrizio Radaelli

La chiesa dell’Annunciazione a Peregallo di Lesmo era stracolma di persone venerdì per tributare l’ultimo saluto a Luigino Ripamonti. Parenti, amici, colleghi, la Raselp, la vecchia amministrazione lesmese capitanata dall’ex borgomastro Marco Desiderati, una delegazione dell’attuale giunta guidata dal vicesindaco Marco Fumagalli, i dipendenti del Comune e della Polizia locale.

Le esequie sono state celebrate dal responsabile dell’unità di pastorale giovanile don Donato Vicini insieme agli ex parroci di Peregallo don Giancarlo Brambilla e monsignor Giuseppe Corti, con l’animazione da parte del coro di pastorale giovanile per quanto riguarda i canti. «Ci ha lasciato come insegnamento il suo grande amore per questa chiesa e per il suo paese», ha ricordato il sacerdote. Una folla ha poi accompagnato il feretro fino alla sepoltura nel cimitero locale.

Il cuore di Luigino Ripamonti aveva smesso di battere mercoledì pomeriggio all’ospedale di Monza, dopo l’operazione della settimana precedente in seguito a un malore.Manager di 53 anni alla Flowserve di Desio, è stato uno degli esponenti dell’esecutivo Desiderati dal 2002 al 2012. Grande è stato il suo impegno nella politica locale candidandosi sindaco nel maggio dello scorso anno con la sua lista civica, mentre a febbraio era candidato nella lista dei deputati del Pdl. Ma la sua impronta l’ha lasciata soprattutto a Peregallo dove da più di 30 anni era volontario dell’oratorio e coordinatore dell’associazione Raselp lasciata da pochi mesi.

«Luigino è un amico e un pezzo di storia di Lesmo che se ne va – ha ricordato il consigliere lesmese Carlo Colombo – Mi ricordo il penultimo Consiglio: mi ha portato a casa in macchina e abbiamo parlato un po’ delle nostre famiglie. Abbiamo passato 10 anni insieme in Comune. Non mi riesco a spiegare come sia potuto accadere».