Lentate sul Seveso, una scuola impara il linguaggio Lis per parlare con Mohsine

VIDEO Daniele Silvestri: A bocca chiusa - Discolabirinto C’è un linguaggio universale che mette tutti subito in comunicazione. È il Lis, linguaggio dei segni, che alla scuola elementare di via Monte Generoso ha rotto ogni barriera tra insegnanti, alunni e Mohsine, 10 anni.
Lentate sul Seveso, la giornata a scuola col linguaggio dei segni
Lentate sul Seveso, la giornata a scuola col linguaggio dei segni Cristina Marzorati

C’è un linguaggio universale che non ha cadenze, non ha accenti, basta muovere le mani e si entra subito in comunicazione. È il Lis, linguaggio dei segni, che alla scuola elementare di via Monte Generoso ha rotto ogni barriera tra insegnanti, alunni e Mohsine.

Lui è un ragazzino di origini marocchine di 10 anni, che frequenta la classe 4B. È nato e cresciuto a Lentate sul Seveso, speciale perché sin dalla nascita è sordo, ma è sempre stato capace d’integrarsi perfettamente.
È stato così sin dalla scuola materna, è proseguito fino alle elementari, dove i compagni per lui hanno un occhio di riguardo. Prima per comunicare in classe ci si arrangiava con gesti casuali, indicando magari delle immagini, da settembre qualcosa è cambiato. Accanto alle maestre Anna D’Angelo e Anna Fugazza sono arrivate le educatrici Lucia Callegaro e Nicoletta Carta. Sono state le docenti a chiedere un aiuto e la risposta è stata introdurre il linguaggio dei segni.

Daniele Silvestri ha portato il linguaggio dei segni Lis sul palco di Sanremo 2013

Nel 2000 Subsonica e Bluvertigo l’avevano utilizzata per la loro Discolabirinto

La scelta è stata non insegnarlo solo a Mohsine o alle maestre, ma a tutta la classe. Il risultato? «I bambini parlano in continuazione, stando zitti», racconta con un sorriso Anna D’Angelo. Perché basta un gesto, per dire una parola. Così in mensa e in aula non si sente più il solito chiacchiericcio di sottofondo, i ragazzi si guardano negli occhi e gesticolano. Il progetto ha dato subito esito positivo. Per Mohsine è diventato più facile comunicare anche a casa. Il progetto ha coinvolto la mamma, che a scuola ha seguito le lezioni impartire da Nicoletta.

Ora mamma e figlio “parlano” più liberamente. Anche i compagni hanno seguito le lezioni, impartite ogni giorno un quarto d’ora prima del suono della campanella. Invece per Mohsine il percorso è stato di 9 ore settimanali.

La scorsa settimana, a dimostrazione dei risultati ottenuti, alla scuola elementare si è tenuta una lezione speciale alla presenza dei genitori degli alunni di 4B e della dirigente scolastica Rossanna Colombo, soddisfatta del lavoro delle maestre, educatrici e soprattutto che un bambino ora possa comunicare liberamente.
Mamme, papà e nonni sono rimasti stupiti di come i loro figli e nipoti ora sappiano comunicare senza pronunciare nemmeno una parola. Il Lis si è dimostrato un grande arricchimento per il loro bagaglio culturale e soprattutto ha permesso d’integrare e comunicare con chi non può sentire. All’elementare di via Monte Generoso bambini e insegnanti sono un esempio di cosa significa fare comunità.