«L’obiettivo che mi ero prefissata all’inizio del mandato l’ho raggiunto: dimostrare alle nuove generazioni che si può governare con le mani pulite».
Dopo cinque anni alla guida di Lentate sul Seveso Rosella Rivolta dice basta. Durante la riunione del Pd, ha ufficialmente passato il testimone al suo vicesindaco Marco Cappelletti. Per lei è il suo erede naturale. Un addio per motivi familiari.
«Sono cambiate un po’ di cose negli ultimi cinque anni. Fare il sindaco è un lavoro a tempo pieno. I valori della solidarietà per me sono al primo posto, non potevo comportarmi diversamente proprio con la mia famiglia».
La decisione di non ricandidarsi la ventilava da tempo. «Non è stata una scelta facile – e il tono si fa serio – Nel ringraziare chi ha lavorato con me la voce si è abbassata, mi è venuto il magone».
Non si sa se a giugno, quando si dovrebbe andare al voto, il suo nome sarà in lista. Difficile che entri in giunta. «Non mi sarebbe facile accettare ruoli minori di un sindaco».
Un’avventura iniziata nel 2012 e che subito l’ha messa di fronte a una scelta difficile: chiudere l’elementare di Cimnago: «Una decisione che prenderei ancora oggi. Era una cosa che andava fatta da tempo. Molti genitori che hanno iscritto i figli a Camnago, oggi sono contenti».
Per Rivolta la strada rimane quella del plesso unico. «Le prove le abbiamo ogni giorno con i soldi che spendiamo per i problemi delle singole scuole. Se l’istituto è vecchio, anche la didattica è vecchia. Le frazioni non moriranno con la chiusura delle primarie, gli edifici non resteranno scatole vuote».
Di questi cinque anni porterà con sé un ricordo bellissimo: «Le associazioni. Sono il motore del nostro paese. Insieme a loro abbiamo fatto tanti progetti, uno su tutti Lentate cardioprotetta». Dure battaglie: «Non conto più il tempo speso per gestire Pedemontana. Sono felice che la tratta B1 sia andata a compimento, portando con sé opere che sarebbero arrivate solo con la B2: la rotonda, la ciclabile e la via Galvani a Copreno».
I ricordi più brutti: «Non dimenticherò mai l’esondazione del Seveso e la frana di viale Brianza. Dopo quei fatti abbiamo organizzato un’esercitazione. Non l’ho mai detto a nessuno, ma la Regione mi inviò una mail di ringraziamento per la sensibilizzazione fatta sulla popolazione». Agli avversari manda un messaggio: «Ho letto di recente un’intervista a Laura Ferrari, candidato del centrodestra. Diceva che aveva messo da parte la carriera per il figlio. Si renda conto che se sarà sindaco, dovrà necessariamente mettere in secondo piano la famiglia, a meno che non sia solo una bella figurina». Invece il futuro di Rivolta? «Potrei dedicarmi a un’associazione».