L’eminenza grigia che governa Monza: un (falso) documentario d’inchiesta svela tutto

Si intitola “Monza uccide” il documentario d’inchiesta firmato da Gabriele Cesana che svela chi è la vera eminenza grigia di Monza. Eminenza grigia in senso stretto: si tratta della Vecchia. Tutto falso,ovviamente, o meglio: tutta fiction. Ecco come è nato.
L’eminenza grigia che governa Monza: un (falso) documentario d’inchiesta svela tutto

Si intitola “Monza uccide” e qualche zelante frequentatore della Rete ha pensato che andasse preso sul serio. Con qualche giudizio aspro. Ma non si tratta di questo: è un lavoro assolutamente serio, ma un gioco. O meglio, un falso documentario, una fiction se si vuole, un mockumentary per chiamarlo con il suo nome: il termine inglese che somma la parola documentary con il verbo to mock, “fare il verso”. È online su youtube.com da una decina di giorni e ha già registrato più di un migliaio di visitatori.

Lo ha ideato, scritto e diretto Gabriele Cesana, biassonese, 23 anni: il cinema è il suo sogno nel cassetto, una laurea in Nuove tecnologie per l’arte a Brera il suo curriculum finora, la prova sul campo con qualche produzione il suo presente. «Un progetto nato per gioco – racconta – una sera con tre amici». In quei giorni era passata nelle cronache la notizia di morti tra i clochard. E loro hanno iniziato a pensare a una storia che potesse raccontare come un giallo quegli episodi. Inventando una fiction. «Assolutamente non sense, sia chiaro» aggiunge Cesana. Un gruppo di amici al lavoro, un po’ più di una decina, compreso il volto di Paolo Agrati, poeta e performer con la Spleen orchestra, che qui interpreta i panni di un giornalista.

La storia del falso documentario: a Monza muoiono inspiegabilmente alcuni senza tetto. Ma qualcosa non torna. E c’è chi inizia a indagare. Finalmente un indizio: è una donna a ucciderli. Anzi, più di una. Perché non si tratta di un caso isolato. Dietro gli omicidi a poco a poco si scopre esistere una eminenza grigia (in senso stretto) della città di Monza. Capace di controllare e imbavagliare tutti, dai giornali ai politici. È la vecchia. D’altra parte il sottotitolo del mockumentary è “Indagine su cittadine al di sopra di ogni sospetto”, che fa a sua volta il verso al celebre film di Elio Petri con Gian Maria Volontè.

«È il primo lavoro di questo genere che ho realizzato – aggiunge l’autore – Ho fatto anche altri lavori, come la mia tesi di laurea, ma non sono in Rete». La ragione è semplice: Gabriele Cesana sta partecipando a qualche concorso e non può farlo con video già pubblicati. «Questo è stato ideato a novembre con la sceneggiatura, poi la maggior parte delle scene sono state girate piuttosto in fretta. Quindi il montaggio, piuttosto semplice, perché avevo chiaro cosa volevo». Il risultato sono tredici minuti di fantapolitica. Autorizzati dalla Vecchia, ovviamente