Una gogna mediatica che collega Lodi a Vimercate. Il ponte tra le due vicende descritte qui sotto lo ha tracciato l’ex sindaco di Vimercate Paolo Brambilla, centrosinistra e ultimo baluardo della rossa Arcore prima che i grillini espugnassero la fortezza cinque anni fa.
Passo uno. Hanno fatto scalpore in settimana le scuse del ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi, accusato nel 2016 di turbativa d’asta per la gestione estiva di due piscine. Venne arrestato, messo in carcere, si dimise. Cinque anni dopo quella vicenda, in Appello, Uggetti è stato assolto: il fatto non sussiste. Uggetti all’epoca dovette subire una vera e propria gogna mediatica in particolare dal fronte del Movimento 5 Stelle. Oggi, per quel comportamento, sono arrivate le scuse di Di Maio in una lettera inviata a Il Foglio, parlando di «imbarbarimento del dibattito associato ai temi giudiziari». «Con gli occhi di oggi ho guardato con molta attenzione ai fatti di cinque anni fa – spiega l’attuale ministro degli Esteri -. L’arresto era senz’altro un fatto grave in sé, che allora potrò tutte le forze politiche a dare battaglia contro l’ex sindaco. Le modalità con cui lo abbiamo fatto, anche alla luce dell’assoluzione di questi giorni, appaiono adesso grottesche e disdiscevoli. Il periodo dell’arresto di Uggetti coincise con le campagne elettorali che nel 2016 coinvolsero le città di Roma, Torino, Napoli, Milano e Bologna. Anche io contribuii ad alzare i toni e a esacerbare il clima». Da qui le scuse.
E conclude con una filastrocca: «Lodi e Vimercate: “Non tutti nella capitale, sbocciano i fiori del male. Qualche assassinio senza pretese, lo abbiamo anche noi in paese”.