«Al tavolo delle trattative quasi sempre si è tutti d’accordo in tema di sicurezza. Poi, dal punto di vista operativo, la situazione è diversa. C’è il rischio che siano poche le imprese che rispettano integralmente le norme antinfortunistiche. E non è semplice individuare chi invece le elude. In tempi di crisi, oltretutto, diventa più facile risparmiare tagliando proprio sulle misure di sicurezza».
Lo ha spiegato Luigi Caputo, segretario generale Fit Cisl Monza Brianza Lecco, la struttura che segue la logistica e i trasporti, in un giovedì 18 novembre in cui in Lombardia si sono registrati due incidenti mortali sul lavoro: a Cesano Maderno un autista 50enne è morto schiacciato da un carico di trecento chili che aveva trasportato con il suo mezzo in un’azienda che si occupa della importazione e commercializzazione di prodotti chimici. A Milano un altro lavoratore è morto precipitando da un ponteggio in un cantiere.
“In Lombardia, se si considerano anche gli infortuni in itinere (cioè verificatisi nel tragitto casa-lavoro e viceversa), la media di infortuni mensili tocca quota 8.300. Nei primi sei mesi di quest’anno, nella nostra Regione, gli infortuni mortali sono stati complessivamente 72. Nella provincia di Monza e Brianza gli infortuni denunciati all’Inail sono in aumento: nei primi sei mesi del 2020 erano stati 4. 208, quest’anno sono stati 4.392. L’incremento è stato di 184 incidenti”, elenca ancora il sindacato.