«Abbiamo una grande preoccupazione: come faremo il prossimo anno?» Luigi Rocca allarga le braccia, tira un sospiro e poi mette sul tavolo alcune fotografie. Nella classica posa dei calciatori – un po’ in piedi, un po’ accosciati – sorridenti in divisa ci sono i ragazzini dell’Asd Roncello, di cui è presidente. Sono sessanta in totale. In via Grandi hanno trovato l’unico luogo di Roncello dove si posso giocare a calcio, e allenarsi per diventare campioni, o semplicemente per divertirsi con i coetanei.
L’Asd è nata nel 2011, ma ora rischia di chiudere i battenti. La questione è semplice. Il comune di Roncello non ha un centro sportivo. I bambini si allenano sul campo concesso gratuitamente dalla parrocchia, ma la squadra deve pagare le spese: luce, acqua, gas e manutenzione. E non ce la fa, contando solo sui contributi per le iscrizioni. Anche gli sponsor si sono chiamati fuori.
«E il comune si aggrappa al patto di stabilità – spiega Luigi Rocca – e per il momento non ci ha ancora dato nulla. Siamo in enorme difficoltà a continuare la nostra attività e davvero il prossimo anno si rischia di non partire». Al campo di via Grandi si allenano esordienti, pulcini e scuola calcio; in tutto una sessantina di bambini, nati tra il 2000 e il 2007. «Siamo gli unici a Roncello a far giocare a calcio ed è per questo che crediamo sia giusto che il comune, che non ha un suo centro sportivo, ci dia una mano, almeno con le utenze». Luigi Rocca, Battista Bencardino, Massimo Girardi, Pasquale Marucci, Gerardo Settanni, Giuseppe Bramati, Luca Tavaglione, Adelio Rocca, Michel Zocco: sono dirigenti, allenatori e soprattutto volontari della società.
«Perché qui tutti lo facciamo solo per passione – chiariscono – non chiediamo qualcosa per noi, ma per i bambini. Se chiudiamo, le famiglie dovranno portare gli atleti fuori paese». È il momento della campagna per le iscrizioni al prossimo anno: l’Asd Roncello ha distribuito volantini con la sua proposta. Su cui campeggia tuttavia un preoccupante punto di domanda. «Manca la sicurezza di un aiuto, non si può andare avanti con gli “speriamo che” – dicono dalla squadra – e non siamo ancora riusciti a trovare la collaborazione del comune». Quello di via Grandi è un bel campo di erba, con le tribune. Luigi Rocca fa notare i fari: «Abbiamo provveduto noi; non saranno quelli di San Siro. Però…». Allenatori e dirigenti chiudono con un appello. «Se ci fosse qualcuno disposto a mettersi la mano sul cuore e magari a sponsorizzarci, sarebbe il benvenuto».