Chiusa in una gabbia di 4 metri per 4, una lastra di eternit per tetto, una cuccia in condizioni fatiscenti, pane secco e qualche vecchia crocchetta come cibo. Birba è stata trovata in queste condizioni dal servizio veterinario dell’Asl, dal nucleo anti-maltrattamento dell’Enpa di Monza e Brianza e dalla Polizia provinciale che sono intervenuti a Seveso dopo un esposto-denuncia presentato nella sede monzese di Enpa.L’animale, una femmina incrocio beagle di circa nove anni,per tutta la durata dell’operazione non si è mossa dalla sua cuccia, visibilmente spaventata. Il proprietario, un signore molto anziano, ha detto che pochi mesi prima era morto il suo compagno, anche lui totalmente trascurato (aveva delle masse tumorali mai asportate) e da allora la povera cagnolina se ne stava tutta sola. Si è cercato di sensibilizzare l’uomo sulle condizioni di detenzione assolutamente carenti, ma lui era convinto che, trattandosi di una “bestia”, queste andassero più che bene. Non è rimasto quindi altro da fare agli uomini intervenuti sul posto, dopo aver sanzionato il padrone, che ritirare il cane e portarlo in canile. Qui la piccola, che è stata chiamata Birba, è completamente rinata: non si è mai visto un cane così felice di arrivare in canile – dopo nove anni di inferno il box del canile le deve essere sembrato il paradiso. «Scodinzolava a tutti i volontari, e della paura che le si leggeva negli occhi non è rimasta neppure l’ombra» spiegano dall’Enpa.
La cosa più bella è che, dopo nemmeno una settimana dal suo arrivo al canile di Monza, una famiglia, commossa dalla sua storia, ha deciso di adottarla: giusto il tempo di visitarla (è stata trovata decisamente in sovrappeso e con unghie così lunghe da rendere difficile perfino camminare) e vaccinarla. E così ora la piccola Birba è andata a fare compagnia a un altro cane e ha finalmente una cuccia calda in cui dormire e una famiglia disposta a darle tutte le attenzioni e l’amore che per nove anni le sono mancati.