La Brianza potrebbe giocare un ruolo da protagonista nella partita della produzione di idrogeno: la riflessione in Provincia, spiega il vicepresidente Riccardo Borgonovo, è già in atto.
«Stiamo valutando – afferma – se con Bea e Cem si possa ripensare il revamping dei termovalorizzatori di Desio e Trezzo non solo per il teleriscaldamento, ma anche per ricavare idrogeno dalla combustione dei rifiuti con cui alimentare i pullman del trasporto pubblico locale».
Se il disegno andrà in porto, aggiunge, dovrà essere inserito in un lavoro di rete con gli impianti di Milano e di Brescia: «Serviranno – aggiunge – investimenti ingenti» e, oltretutto, il tempo a disposizione per sfruttare una parte dei fondi del Pnrr è limitato dato che la progettazione richiederebbe non meno di un anno e mezzo. Se, poi, la pista idrogeno risulterà battibile occorrerà sostituire l’intera flotta di autobus che percorrono le strade della Brianza e cominciare a riconvertire il trasporto merci.
Quel che è certo, aggiunge Borgonovo, è che il parco mezzi del trasporto pubblico locale costituisce un problema non da poco: «Dal 2030 – ricorda – i veicoli a benzina e a diesel saranno man mano eliminati». Se non con quelli a idrogeno dovranno essere rimpiazzati con quelli elettrici: l’obiettivo della Provincia rimane, comunque, quello di aumentare il numero di pendolari che si sposta con pullman e treni.
«Portare le linee del Tpl all’interno dei comuni – commenta il vicepresidente – ha costi insostenibili: si potrebbe pensare a navette elettriche che effettuano il servizio nei singoli paesi e conducono i passeggeri alle fermate lungo le strade provinciali o le direttrici principali dove gli autobus potrebbero transitare con frequenze molto ravvicinate».
Dell’evoluzione dei trasporti, di mobilità e di pianificazione territoriale sostenibile si è parlato martedì durante la terza giornata del Brianza Restart: «Il nostro territorio – assicura Borgonovo – ha lavorato molto sulle infrastrutture digitali ed è pronto a impiegare i fondi del Recovery fund per potenziare la telemedicina oltre che per varare le case e gli ospedali di comunità».
La Provincia a breve presenterà all’Assemblea dei sindaci il Pums (il Piano urbano della mobilità sostenibile) che si prefigge, tra l’altro, di ridurre l’utilizzo dell’auto e di potenziare le reti ciclopedonali. Sul fronte del consumo di suolo il Piano territoriale di coordinamento ha ipotizzato la contrazione entro il 2025 del 45% delle previsioni residenziali e del 40% delle altre destinazioni per un totale di 4.500.000 metri quadri.