Cosa leggete nei cartelloni pubblicitari che Facciavista ha fatto esporre anche nelle strade di Monza? Lo chiede proprio l’Associazione che promuove il progetto di inclusione sociale per persone autistiche, facendo leva su una grafica che da un lato può trarre in inganno e da un altro richiede attenzione. L’attenzione che ritengono necessaria anche per affrontare l’autismo senza “stereotipi, pregiudizi e ignoranza”.
La nuova campagna di Facciavista in Brianza: “Noi vediamo un capolavoro”
Quindi “Autistico un ca – – o!”. Ma quali sono le lettere mancanti?
“Troppe persone vedono l’autismo come un limite, una malattia, qualcosa di “sbagliato” – spiega Facciavista presentando la nuova campagna di comunicazione lanciata alla vigilia del 2 aprile, Giornata internazionale per la consapevolezza sull’autismo – Associazione Facciavista vuole ribaltare questa narrazione con un messaggio forte, diretto, che non passa inosservato”.

Quindi ecco “Autistico un ca…o!”, claim ideato dal docente David De Carolis che fa parte del team: “Dove qualcuno non vede un cazzo… noi vediamo un Capolavoro. Se lo vuoi, puoi. Un’affermazione che provoca, che scuote, che obbliga a fermarsi e pensare. Cosa metteresti tu dopo quei puntini? Un insulto? Un pregiudizio? O forse… un capolavoro, un cuore immenso, una creatività senza confini?”.
La nuova campagna di Facciavista in Brianza: il manifesto “è uno specchio”
Il manifesto diventa quindi “uno specchio – prosegue Facciavista – Mostra come la società reagisce all’autismo, obbliga le persone a interrogarsi sui propri preconcetti. È un atto di rottura, necessario per cambiare prospettiva, per far capire che l’autismo non è un insulto, ma una forma di espressione unica e straordinaria”. E voi cosa leggete?