«Al PalaDesio gioca il Cantù, per questo Regione lo ha scartato come hub». A intervenire sul tema dell’esclusione del palazzetto dalla fase massiva della campagna vaccinale è Alessandro Corbetta, consigliere regionale della Lega. Che spera di gettare acqua sul fuoco rendendo esplicite le motivazioni che hanno portato la giunta di Regione Lombardia a non inserire la struttura desiana nell’elenco dei cosiddetti “hub”.
«Da un’interlocuzione con la giunta regionale si è confermato che uno dei motivi per i quali il PalaBancoDesio è stato scartato, è che non ci sarebbe stato uso esclusivo della struttura. Nell’ottica di creare grossi centri vaccinali per la fase massiva della campagna anti-Covid, l’uso esclusivo era un requisito». Però, il PalaDesio è già oggi utilizzato come centro vaccinale. «Lo è e lo sarà fino a quando verranno terminate le seconde dosi per gli over 80, si stima intorno ai primi di maggio. Attualmente, tuttavia, l’area dedicata alle vaccinazioni è limitata e separata rispetto al campo di gioco. E’ chiaro che per la fase massiva si sarebbe dovuto ampliare il numero di linee vaccinali e spostarle all’interno del campo, con evidenti problemi organizzativi».
LEGGI Le notizie sulle vaccinazioni al Paladesio
Corbetta fa un breve flashback: «Il centro vaccinale di Desio era stato aperto temporaneamente per evitare il sovraffollamento dell’ospedale desiano durante la vaccinazione degli over 80».
Quando «a marzo sono stati definiti gli hub per la vaccinazione di massa, il centro del PalaBancoDesio non è stato preso in considerazione in quanto non disponibile sette giorni su sette visto che all’interno si giocano le partite di serie A di basket del Cantù».
Le dichiarazioni arrivano a commento delle considerazioni del Pd regionale e in particolare del consigliere Gigi Ponti. «Il PD almeno su questo dovrebbe evitare di montare l’ennesima polemica, strumentalizzandola solo a fini elettorali in vista del voto amministrativo del Comune di Desio. Anche perché non risulta che siano stati presi accordi con il sindaco Corti per l’utilizzo del PalaDesio anche per la campagna massiva».
Il caso desiano non sarebbe poi paragonabile a quelli di Verano e di Meda, secondo Corbetta: «Questi due centri sono gestiti da istituti privati e possono funzionare, a differenza di Desio, senza gravare ulteriormente sugli ospedali ed essere attivi 7 giorni su 7. In ogni caso, insieme ad Ats e Asst, nelle prossime settimane terremo monitorata la situazione in modo tale da capire se potranno emergere condizioni diverse da quelle attuali per confermare il centro al PalaDesio».