La Brianza progetta con il Politecnico le aule modello per la didattica all’aperto

Didattica en plein air in Brianza: la Provincia commissiona al Politecnico di Milano la progettazione di aule modello.
Aule all'aperto didattica
Nell’attesa il Comune di Vimercate ha già varato un piano per la didattica all’aperto

Il Politecnico di Milano progetterà per conto della Provincia di Monza e Brianza alcuni prototipi di aule all’aperto adattabili alle esigenze delle scuole elementari, delle medie e delle superiori. L’ente brianzolo, poi, metterà i modelli a disposizione dei comuni che potranno utilizzarli gratuitamente per svecchiare i singoli istituti. È la catena con cui via Grigna cercherà di aiutare le amministrazioni locali e i dirigenti scolastici a evitare di dover chiudere nuovamente le classi e a costringere gli alunni a seguire le lezioni online, collegati da casa, nell’eventualità che nei prossimi mesi si diffonda tra i bambini e i ragazzi una nuova ondata di covid-19

Didattica all’aperto in Brianza: come saranno le aule

Il Politecnico milanese, come prevede il contratto del valore di 67.100 euro Iva compresa assegnato dalla Provincia, dovrà presentare entro marzo 2023 una serie di modelli di spazi didattici open-air che consentano di organizzare le lezioni, le letture, le attività di laboratorio e, per i più piccoli, i momenti di gioco al di fuori dei locali abituali. La necessità di ripensare i luoghi della didattica, non solo sulla base del rispetto del distanziamento imposto dalle misure per contenere il contagio, era emersa già nella prima edizione del Brianza Restart in cui nell’estate del 2020 l’amministrazione di via Grigna ha coinvolto enti, associazioni di categoria, scuole e realtà del terzo settore. 

Didattica all’aperto: l’assessore della Brianza Martina Cambiaghi

«Con questo progetto – spiega la consigliera provinciale con la delega all’Edilizia scolastica Martina Cambiaghi – intendiamo fornire qualche risposta alle nuove esigenze della didattica andando oltre il concetto di aule all’aperto». I modelli elaborati dagli esperti dell’università terranno conto sia dell’età degli studenti cui si rivolgeranno sia delle attività svolte nei diversi istituti: «Ogni comune – aggiunge – potrà attingere alle ricerche e ai prototipi per ridisegnare i propri edifici. Gli amministratori locali potranno tenere in considerazione non solo la tipologia delle scuole presenti sul loro territorio, ma anche la conformazioni degli stabili: potranno, inoltre, provare a ottenere i fondi del Piano nazionale di ricerca e resilienza che ha stanziato notevoli risorse per la riqualificazione delle scuole».

Una parte dei finanziamenti destinati all’edilizia scolastica, ricorda la consigliera, è già stata assegnata tramite i bandi pubblicati nei mesi scorsi dalla Regione ma in futuro potrebbero aprirsi nuove opportunità: a quel punto, commenta, i disegni firmati dal Politecnico potrebbero rappresentare un valore aggiunto.