La “Bella principessa” di Leonardo da Vinci? «È un falso, l’ho dipinta io»

Avevate visto la “Bella principessa” di Leonardo da Vinci in Villa reale a Monza? Bene, era un falso. Almeno stando alla confessione di un falsario di professione che in un’autobiografia ha rivelato di essere il vero autore del ritratto celebrato in tutto il mondo.
La Bella Principessa di Leonardo da Vinci alla Villa reale di Monza
La Bella Principessa di Leonardo da Vinci alla Villa reale di Monza Fabrizio Radaelli

Avevate visto la “Bella principessa” di Leonardo da Vinci in Villa reale a Monza? Bene, era un falso. Almeno stando alla confessione di un falsario di professione, l’inglese Shaun Greenhalgh, che in un’autobiografia ha rivelato di essere il vero autore del ritratto celebrato in tutto il mondo. Lanciata domenica dalla stampa britannica, la notizia ha fatto il giro del mondo. L’uomo, 54 anni, ha alle spalle una lunga carriera in cui è riuscito indifferentemente a esporre al Victoria&Albert Museum e a finire in galera proprio per la sua abilità nel realizzare falsi d’autore, da Degas all’arte antica.


LEGGI “La Bella principessa” Leonardo alla Villa reale di Monza: la storia del dipinto

La storia della bella principessa ritratta di profilo in abiti del 15esimo secolo è relativamente recente: rivelata al mondo dell’arte nel ’98 quando venne messe all’asta da Christie’s da un antiquario fiorentino, è stata attribuita a Leonardo da Vinci solo nel 2010 dallo studioso Martin Kemp, professore emerito di storia dell’arte all’università di Oxford.

Poi per lei è iniziato un tour internazionale per una serie di mostre che hanno toccato anche Monza nell’estate 2015.

Ora la rivelazione. La protagonista del ritratto non sarebbe Bianca Sforza, ma una ex cassiera di un supermercato inglese. Tra l’altro “poco simpatica e prepotente”.

«Ho dipinto il ritratto nel 1978 quando lavoravo al Co-op di Bolton, la modella era una cassiera di nome Sally», ha spiegato l’uomo nelle parole riportate dal giornale Mirror.

Greenhalgh ha spiegato, in altri articoli riportati dalla stampa inglese, che per realizzare il dipinto ha “preso una pergamena del 1587” e l’ha “disegnata ruotandola di 90 gradi, per imitare l’arte mancina di Leonardo Da Vinci”. E l’inchiostro sarebbe stato ottenuto facendo bollire della linfa di un albero d’acacia con escrescenze di quercia.

Secondo quanto riporta Rainews, Vittorio Sgarbi, autore della prefazione del libro “La bella principessa”, chiede all’inglese le prove. Se non fosse un’invenzione del falsario, il valore del dipinto crollerebbe dall’attuale quotazione di 100 milioni di sterline (circa 150 milioni di euro).