Un encomio per avere salvato una vita, un riconoscimento per continuare a promuovere l’importanza della formazione al primo soccorso. La Croce Bianca di Giussano martedì sera ha premiato Mara Cogliati, soccorritore volontario che all’inizio del mese, fuori dal servizio, era stata fondamentale nei soccorsi a un uomo in arresto cardiaco.
I fatti risalgono al 6 giugno, una domenica, nella zona del laghetto di Giussano. A terra davanti al bar un ciclista colto da malore, all’interno la giovane volontaria che richiamata dal trambusto ha saputo subito cosa fare: ha allertato i soccorsi e ha iniziato a praticare il massaggio cardiaco fino all’arrivo di un’ambulanza proprio di Croce Bianca Giussano, i suoi compagni.
A quel punto ancora “massaggio cardiaco, due scariche di Dae e l’uomo ha ripreso lentamente conoscenza proprio all’arrivo anche dell’auto medica – fa sapere l’associazione – il personale sanitario stabilizzato il paziente l’ha trasportato in emergenza ma cosciente e collaborante al pronto soccorso. Sbrigate tutte le pratiche per l’accettazione del paziente, nel salutare l’equipaggio dell’ambulanza il medico ha pronunciato questa frase: «Ragazzi complimenti, questo signore vi deve la vita»”.
Alla consegna della lettera di encomio solenne ha partecipato anche Daniela Pometto, neo eletta Comandante Generale di Croce Bianca Milano, che in un breve discorso ha manifestato gratitudine a Mara Cogliati e ha ribadito quanto l’essere soccorritori esuli dall’indossare o meno la divisa.
Cogliati da parte sua ha ringraziato i Comandanti per il riconoscimento e il gruppo formazione di Sezione perché “è grazie alle tecniche da loro apprese che ha potuto intervenire con prontezza ed efficacia”.
“Le immagini del giocatore della nazionale Danese Eriksen in arresto cardiaco durante una partita dei campionati europei hanno, giustamente, fatto il giro del Mondo – hanno commentato dalla sezione di Giussano il presidente Giuseppe Caprotti e il comandante Ruggero Cerizza – Da quelle immagini si è capito ancor più che in questi casi l’intervento immediato con le corrette tecniche di rianimazione è fondamentale e può fare la differenza tra la vita e la morte: l’immediato massaggio cardiaco e l’applicazione del DAE (defibrillatore semiautomatico esterno) hanno permesso il lieto fine a questa vicenda. Ma, come quasi sempre accade, ciò che vediamo in televisione si può riproporre nella vita di tutti i gironi”. E se si è pronti a intervenire si può provare a cambiare il finale di una storia.