Come prima, più di prima. Evidentemente Trenord ci ha preso gusto a comunicare all’ultimo la soppressione delle linee dei pendolari. Lo aveva fatto lunedì 22, quando dalla sera (ore19.30) alla mattina aveva annunciato la decisione di chiudere la Seregno-Carnate dal giorno successivo. E lo ha fatto ancora questa settimana: sabato sera, 27 ottobre, in teoria l’ultimo giorno di soppressione, ha nuovamente comunicato la cancellazione della tratta fino a sabato 3 novembre. Alla base del clamoroso colpo di spugna alcuni «interventi di manutenzione straordinaria su alcuni treni appartenenti alla flotta più vetusta». Il servizio è stato sostituito dai bus. Almeno sulla carta, perché i mezzi, dagli appiedati pendolari, sono stati visti raramente e in orari del tutto sballati rispetto a quelli che avrebbero dovuto osservare.
La comunicazione carente
Una situazione che penalizza non poco i circa 300 pendolari, tutti brianzoli, che utilizzano i convogli. Già lo scarso avviso per una decisione così importante come la soppressione di una intera tratta è indice della scarsa attenzione verso i viaggiatori. Non saranno migliaia, ma tutti pagano e tutti meriterebbero lo stesso rispetto. E alla comunicazione quantomeno tardiva si aggiunge anche quella grottesca assicurata, nel caso segnalato da una pendolare, alla stazione di Macherio-Sovico. Qui un foglio A4 vergato a pennarello con un indefinito “Oggi” come incipit è tutto quello che Trenord è riuscita ad approntare come comunicazione istituzionale. Il foglietto, complice la pioggia tropicale dei giorni scorsi, è ridotto come si vede nella foto in alto.