È stato inaugurato mercoledì mattina il nuovo monoblocco del settore B dell’ospedale San Gerardo di Monza. Una cerimonia programmata per lo scorso marzo ma che si è potuta svolgere solo dopo i mesi di lavoro straordinario durante l’emergenza sanitaria.
«Un ospedale nell’ospedale», come lo ha definito il direttore generale dell’Asst di Monza, con i suoi trecento posti letto e undici piani. Completato durante l’emergenza Covid e ultimato in sei mesi da quando, a giugno dello scorso anno, è stato ridefinito il piano finanziario. La struttura è stata fondamentale durante le settimane più critiche del contagio, utilizzata per ampliare il numero di letti di terapia intensiva e subintensiva. Un lavoro complesso costato 208 milioni di euro di cui 97 milioni, sono già stati utilizzati. Il cronoprogramma per il restyling completo del nosocomio cittadino prevede il completamento del settore C entro ottobre del prossimo anno e la chiusura definitiva dei lavori per marzo 2023.
«Questo ospedale e tutti i suoi tremila dipendenti hanno dimostrato una forza straordinaria in questa battaglia – ha ribadito il sindaco, Dario Allevi – e il desiderio del territorio è che nei prossimi mesi si possa riprendere il percorso di definizione dell’Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, ndr), che sarà un ulteriore riconoscimento ai tanti talenti che operano in questa struttura».
Un appello a cui ha subito risposto l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, intervenuto all’inaugurazione: «La grande sfida dell’Irccs aveva senso prima e ancora di più oggi dopo questi mesi così difficili. Per questo contiamo, entro la fine dell’anno, di concludere l’iter che andrà comunque confermato dal Ministero della Salute che dovrà rilasciare l’autorizzazione».
Una cerimonia che è stata anche l’occasione per ripercorrere, non senza qualche commozione, i tre mesi di trincea contro il Covid.
«Non scorderò mai quel 23 febbraio quando il direttore generale mi chiamò per informarmi che era stato ricoverato il primo paziente affetto da coronavirus al San Gerardo – ha ricordato il prefetto, Patrizia Palmisani – Credo che questa giornata sia ancora più significativa oggi perché segna davvero il ritorno alla normalità».
Un cantiere che è stato reso possibile anche grazie alle tante donazioni in denaro che hanno raggiunto l’ospedale durante i mesi dell’emergenza, grazie all’impegno di associazioni come Brianza per il cuore e Don Giulio Farina, e poi Banco Desio, Mitsubishi Electric, AC Monza, il gruppo Iperal, e Desa spa. E poi le donazioni di beni e macchinari, che hanno consentito al San Gerardo, in epoca Covid, di acquisire più di due milioni di euro di nuove tecnologie.
Oggi l’ospedale conta ancora sette ricoverati Covid, a fronte dei 1.253 registrati da febbraio, con 170 pazienti curati nella terapia intensiva dall’inizio dell’emergenza.
«Questo non è solo un ospedale – ha aggiunto il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala – ma è una realtà dalle qualità eccezionali che in tanti ci invidiano e oggi, dopo tante critiche, il mondo riconosce la Lombardia come un punto di riferimento nevralgico nella battaglia al Covid».