«In due giorni, e con scarti, ho realizzato “Il Centauro” installato alla questura di Monza»

Pietro Villa, poliedrico artista 82enne di Besana in Brianza spiega come è nato, in soli due giorni, “Il Centauro”, l’installazione artistica donata alla polizia stradale monzese e sistemata nella sede della questura.
Alsseandro Corbetta (Lega) e Pietro Villa (l’autore, a destra) posano accanto a “Il centauro”
Alsseandro Corbetta (Lega) e Pietro Villa (l’autore, a destra) posano accanto a “Il centauro”

Continua a far parlare di sé il besanese Pietro Villa, artista e scultore 82enne di Villa Raverio. Dopo aver visto le sue opere esposte all’Infopoint Garden di Rho, dove dal 20 al 30 settembre è stata allestita un’intera mostra dedicata alle sue sculture in ferro, Villa ha reso omaggio alla polizia stradale con la scultura “Il Centauro”, esposta all’ingresso della questura di Monza. L’opera è stata inaugurata e benedetta il 30 settembre, alla presenza dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini, delle più alte cariche civili e militari della provincia di Monza Brianza e del consigliere regionale Alessandro Corbetta. «È stato un grande onore per me. L’opera raffigura un centauro alato, simbolo della Polstrada. L’ho realizzata gratuitamente per l’occasione in un paio di giorni» ha raccontato Villa, emozionato e ancora incredulo del successo che ha riscosso la sua scultura, particolare apprezzata anche dall’Arcivescovo di Milano.

«In due giorni, e con scarti, ho realizzato “Il Centauro” installato alla questura di Monza»
Autorità in estasi davanti a “Il Centauro” di Villa, 82 anni

«Quest’opera fa parte di un filone di sculture che ho realizzato negli ultimi anni con materiali di recupero. Molte delle mie sculture sono state esposte a Rho alla mostra Cavalli» curata dalla rhodense Cristina Palmieri, critica d’arte moderna e contemporanea, «che ringrazio profondamente». Quello di settembre è stato dunque un mese ricco di soddisfazioni per Villa. Ma ottobre non sarà da meno. L’artista di Villa Raverio esporrà le sue opere anche nell’ambito della manifestazione BesanArt, in programma in Villa Filippini nei due prossimi fine settimana. «A Besana esporrò anche diversi pannelli a tema del nostro antico vissuto, tra i quali un’opera particolare: “Un fiore de “parulasc”. È una vecchia parabolica dal diametro di 2 metri con scritte delle parolacce in dialetto brianzolo. Ci sarà anche un pannello con i nomi in dialetto degli animali domestici, uno dedicato ai lavori e uno interamente incentrato sulla cucina, con nomi di piatti che si sono persi nel tempo. Ai giovani magari non interessano, non fanno parte del loro mondo, ma per gli altri potrebbe essere una bella riscoperta», ha concluso Villa.