In bicicletta ha girato il mondo, rubata alla prima notte nella casa nuova a Villasanta: l’appello per ritrovarla

Appello di un monzese appena trasferito a Villasanta: ha girato il mondo con la sua bicicletta, gliela hanno rubata alla prima notte nella casa nuova.
Matteo Brocchieri e la sua bici al Circolo polare artico
Matteo Brocchieri e la sua bici al Circolo polare artico

Con lei, ovunque: «Di notte, con la neve, in montagna a Caponord, dalle foto uno capisce cosa ho fatto e quanto ci tenevo». Il monzese Matteo Brocchieri, 33 anni, e la sua bici marca Scott da corsa modificata questa estate, per fare Monza-Caponord. Parcheggiata nelle “bike-station” di mezza Europa, dove quasi non c’era bisogno di legarla.

A spezzare il legame, è bastata la prima notte in ottobre nella nuova casa a Villasanta. «Ho pensato di metterla nel box, e non chiusa nel furgone: la mattina dopo non c’era più, rubata, sparita, svanita nel nulla».
L’amarezza è stata tale che il neo cittadino villasantese non si vergogna a dirlo: «La mia fidanzata mi ha guardato e mi ha chiesto che succedeva, ma la prima lacrima era già scesa».

Brocchieri non si è rassegnato e ha lanciato un accorato appello social, anche se col passare dei giorni le speranze di ritrovarla sono sempre più vaghe. Il commerciante 33enne ha da anni il pallino degli sport di fatica: corsa, nuoto, e appunto la bici. Utilizzata quest’ultima, non solo per sport, ma anche come mezzo di trasporto nella vita di tutti i giorni: «Ci avrò fatto 50mila chilometri in circa tre anni».

In estate l’ultima impresa: la NorthCape4000, da Monza a Caponord, pedalando, con partenza il 27 luglio e arrivo il 14 agosto: «Un’esperienza meravigliosa, dalla Svizzera fino in Danimarca tutta su pista ciclabile, una cosa che qui in Italia ce la sognamo proprio; si faceva sosta in queste specie di stazioni autogrill per ciclisti, nessuno legava le bici, perchè tutti si fidavano, c’era rispetto e civiltà».

Poi Matteo si trasferisce da Monza e prende casa nuova Villasanta, con la compagna. E il mezzo, la prima notte, sparisce dal garage.

A quel punto, gli sono rimasti i social network, dove lancia un appello che sembra in effetti un ultimo saluto: «Eri una compagna di avventure, di gare, di traguardi, di biciclettate nel parco, di tappe del giro d’Italia. Abbiamo tritato ogni chilometro della Brianza, scalato tutti i passi alpini, abbiamo visto albe, tramonti, lune piene e paesaggi mozzafiato. Qualcuno, non so chi, di notte ti ha portato via da me, ti hanno fatto sparire, ti hanno rubato. Ora chissà dove sarai ma tu sai cosa sei!? Sei e sarai per sempre “Lamiabici”».