Il raro fungo “senza capo né coda” scoperto nel Parco di Monza

Si tratta di una Quasiphlebia densa, è il primo esemplare in Italia: è stato descritto per la prima volta nel 2021 a Taiwan.
La Quasiphlebia densa trovata nel Parco di Monza
La Quasiphlebia densa trovata nel Parco di Monza

Si trovava nel Parco di Monza agli inizi del mese in cerca dei suoi amati funghi quando si è imbattuto in una specie mai vista prima. Fabio Mauri, esperto monzese di micologia, ha trovato nelle vicinanze del Mulino del Cantone una Quasiphlebia densa, un fungo senza gambo o cappello che cresce come una crosta su legno vivo o morto. Mauri l’ha trovato su un pezzo di legno, probabilmente di un platano, morto.

Il raro fungo al Parco di Monza: descritto nel 2021 a Taiwan

«Non avevo mai visto questa specie -racconta- e mi sono subito incuriosito. Dapprima l’ho fotografata, poi l’ho raccolta e a casa l’ho osservata attentamente al microscopio, ma non ricordavo di averla mai vista prima. Ho consultato anche i miei libri, ma non ho trovato alcun tipo di riferimento». A quel punto Mauri, sempre più curioso di scoprire che cosa fosse, si è messo in contatto con altri esperti sparsi per il mondo e un micologo francese l’ha messo sulla strada giusta.

La Quasiphlebia densa trovata nel Parco di Monza
La Quasiphlebia densa trovata nel Parco di Monza

«Questo amico francese – riprende Mauri – stava scrivendo un articolo proprio su quella specie e grazie a lui ho scoperto alcune notizie interessanti». In pratica, questo fungo è stato descritto per la prima volta su una pubblicazione scientifica nel 2021 a Taiwan e più di recente è stato trovato negli Stati Uniti, precisamente in Georgia, e in Francia. «Per l’Italia si tratta della prima scoperta della Quasiphlebia densa – osserva il micologo monzese – Per l’Europa il secondo esemplare. Nel parco di Monza probabilmente è sempre esistita, ma probabilmente non è stata mai presa in considerazione».

Il raro fungo al Parco di Monza e il gruppo Vittadini

Il Gruppo micologico “Carlo Vittadini” in oltre trent’anni di attività ha censito all’interno del polmone verde di Monza oltre ottocento specie di funghi. Malgrado il numero elevato, si tratta delle specie più comuni o più facilmente riconoscibili. «Sono convinto che se indaghiamo più profondamente, cercando specie meno evidenti, le sorprese non mancheranno» conclude Mauri.