«Basta a Trenord e alla sua gestione fallimentare». È scattata nella mattinata di giovedì 24 ottobre la protesta del Pd brianzolo che in una decina di stazioni ha distribuito volantini e raccolto firme per «tutelare i diritti dei pendolari a un servizio ferroviario finalmente all’altezza».
«L’ingiusta soppressione dell’abbonamento “solo treno” che dal primo ottobre costringe oltre 25mila pendolari delle province di Monza e Brianza, Milano e in parte di Lodi a pagare gli abbonamenti fino al 40% in più per avere lo stesso servizio scadente è l’ultimo atto che sancisce il fallimento di Trenord e della gestione leghista di Regione Lombardia in tema trasporti» spiega Pietro Virtuani, segretario provinciale del Pd Monza Brianza. Le stazioni coinvolte tra stamattina alle 7 e il pomeriggio in orario di rientro dei pendolari sono quelle di Monza, Bovisio Masciago, Carnate, Cesano Maderno, Desio, Lentate, Lissone, Meda, Seregno, Seveso, Varedo, Villasanta. L’iniziativa, che ha sancito il lancio ufficiale della mobilitazione democratica, è stata accompagnata anche da una raccolta firme online su change org che è stata lanciata lunedì e sarà disponibile per un mese ha già raccolto quasi 1. 500 firme.
«Regione Lombardia, che governa il trasporto ferroviario regionale, nonostante anni di problemi e disservizi continua ad avallare tutte le scelte di Trenord: dal taglio del 5% delle corse fino alla soppressione dell’abbonamento “solo treno”. Lo ha deciso la Regione per mettere più soldi in cassa a Trenord, a fronte di un servizio indecente – spiegano dal Pd brianzolo – Il Pd regionale e sui territori si impegna per garantire ai Lombardi il diritto di viaggiare su treni puntuali, affidabili, confortevoli e puliti, come avviene nel resto d’Europa. Chiediamo che la Regione Lombardia dichiari concluso l’esperimento Trenord. Chiediamo che la Regione rispetti i pendolari, ripristini gli abbonamenti “solo treno” per i pendolari di Monza, Milano e Lodi che non prendono altri mezzi e rinunci a cancellarli nelle altre province».
L’iniziativa dem ha naturalmente scatenato le ire degli avversari politici. La Lega è uscita subito allo scoperto, affidando una piccata replica al consigliere al Pirellone Andrea Monti: «Capisco che l’arte del Pd di sparare balle corredate da numeri dati a caso sia ormai prossima a vette inarrivabili – prosegue Andrea Monti – ma a tutto c’è un limite, soprattutto quando si cerca di prendere in giro i cittadini propinando informazioni assolutamente fasulle e montate ad arte. Nel volantino in questione i signori democratici scrivono che l’abbonamento ‘solo treno’ sarebbe aumentato a 77 euro. A questo punto vorrei lanciare una scommessa al sindaco di Seregno: se riescono a portarmi un abbonamento ‘solo treno’ aumentato a 77 euro, alle prossime elezioni voto Pd».
La risposta di Alberto Rossi, in occasione di un incontro sui trasporti: «Caro consigliere Monti, riguardo alla scommessa che mi ha lanciato, non le posso postare un abbonamento “solo treno” a 77 euro perché il solo treno lo avete cancellato. Ma le chiedo: se io non ho bisogno di usare i mezzi e mi serve solo il treno, quanto mi costa l’abbonamento? Ecco, oggi il mensile Seregno-Milano costa 77 euro. Prima il solo treno costava 54. Dunque, se vuol mantenere la promessa e si rassegna a votare Pd, sarò lieto di accompagnarla al seggio. Cari saluti».