Il Giorno della memoria all’Ipsia Ferrari: il nero da colorare e la storia di Roger Margosh

Le classi dell’ultimo anno del corso di audiovisivo dell’istituto “Enzo Ferrari” di Monza, hanno realizzato delle installazioni per il Giorno della memoria. Diversi oggetti, tutti neri, da “colorarli” per ridare loro dignità. E la storia di Roger Margosh.
Giorno della memoria 2016: l’installazione all’Ipsia Ferrari di Monza
Giorno della memoria 2016: l’installazione all’Ipsia Ferrari di Monza Alessandra Sala

Le classi dell’ultimo anno del corso di audiovisivo dell’istituto “Enzo Ferrari” di Monza, hanno realizzato delle installazioni per il Giorno della memoria. Diversi oggetti, tutti neri, abbandonati su un banchetto a disposizione degli altri studenti chiamati a “colorarli” per ridare loro dignità.

Accompagnati in loop dall’intervista realizzata da Steven Spielberg a Roger Margosh, sopravvissuto ai campi di sterminio, di origine greca e zio di Simone Tessaro, studente della scuola.

1023343


«È stato difficile credere che saremmo stati liberati…in quel momento noi non avevamo la forza di essere gioiosi», questa la frase di Margosh, sopravvissuto ad Auschwits, Danzing e Buchenwald, situata al museo dell’Olocausto di Houston Texas.

«Lo zio parlava poco dell’olocausto – dice Simone – si è salvato perché conosceva sette lingue e lavorava in un ospedale ma ogni volta che c’era uno spostamento in treno da fare stava sempre nell’ultimo scompartimento sperando di scappare. Quando è stato liberato è scappato in America e, ogni volta che sentiva parlare con accento tedesco si irrigidiva e ammutoliva».

Anche i ragazzi delle seconde, sempre dello stesso indirizzo, hanno realizzato un’installazione tridimensionale una scatola nera della memoria in cui hanno inserito diversi video, dalla Shoah ai genocidi contemporanei. Degli ologrammi che raccontano le tragedie che hanno segnato la storia. Mercoledì 28 gennaio, in occasione della presentazione del libro del presidente Aned Giuseppe Valota al Binario 7, sarà trasmesso un video documentario sul tema realizzato da Alessio Erli, sempre della scuola di via Monte Grappa.