Impiegati, contabili, informatici, tecnici disegnatori, educatrici d’infanzia ma anche messi e bibliotecari possono aspirare a ottenere un posto in Comune con contratto a tempo indeterminato: nel 2019, come prevede il piano del fabbisogno del personale approvato dalla giunta Allevi, piazza Trento e Trieste conta di assumere 57 dipendenti a cui si sommeranno 6 ausiliari del traffico, 4 agenti della Polizia locale e due commissari aggiunti.
L’amministrazione si prepara, così, a rimpolpare la pianta organica che a fine 2018 ha raggiunto il suo minimo storico: il 31 dicembre nei diversi settori del municipio lavoravano 849 persone a fronte delle 998 del 2010. La pesante cura dimagrante, in corso da parecchi anni, è stata dettata dai vincoli imposti dagli ultimi governi che insieme alle assunzioni hanno bloccato anche le sostituzioni di chi è andato in pensione. Il maggiore margine di manovra concesso ora da Roma dovrebbe consentire di colmare, almeno in parte, il divario tra le necessità dell’ente e le reali forze in campo.
L’amministrazione ha stanziato per i nuovi ingressi programmati nel 2019 1.695.426 euro e le procedure di selezione, spalmate durante l’anno, seguiranno canali diversi: qualche dipendente arriverà da altri comuni attraverso la mobilità, qualcuno dovrà superare un concorso mentre una minima parte potrà sperare in una progressione di carriera. Il piano di reclutamento dovrebbe rallentare nel 2020 quando dovrebbero approdare in piazza Trento e Trieste 22 addetti di cui 13 agenti e un perito agrario, e nel 2021 quando, se le previsioni saranno confermate, gli arrivi dovrebbero scendere a 7: tra loro dovrebbero esserci uno specialista di turismo e un esperto di statistica.
Le scelte della giunta sono contestate dal Pd: niente da dire, ha affermato Egidio Longoni lunedì durante il dibattito per l’approvazione del bilancio, sull’assunzione di 12 vigili in quanto il comando monzese è sottodimensionato rispetto a quelli di città, come Bergamo, con una popolazione simile. Il democratico ha, però, criticato il reclutamento di 29 amministrativi: si tratta, ha commentato, di una strategia «improvvida» in quanto i carichi di lavoro richiesti agli uffici potrebbero essere smaltiti attraverso gli investimenti sull’automazione effettuati negli anni passati.
«Sarebbe stato meglio – ha proseguito – continuare a puntare sui tecnici come dimostra la lentezza nel completare parecchi progetti già finanziati dalla Regione anche attraverso i fondi europei»