Strumento di informazione ma anche, e soprattutto, di opinione. Nella sua lunga storia il Cittadino è stato sempre questo. Centoventi anni sono passati da quando un gruppo di pionieri decise di fondare il giornale, chiamandolo provvidenzialmente “il Cittadino”: già il nome dice a chi era, è e sarà sempre rivolto. Cambiano gli editori, i direttori e i giornalisti ma non cambierà mai la missione: stare sempre più vicino al suo popolo e alla sua terra e, seguendone lo sviluppo e la crescita, sino ad esserne parte attiva: il Cittadino non ha potuto esimersi dal farsi carico dei problemi che andavano e che ancora oggi vanno emergendo, esigendo al contempo risposte.
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In un’epoca in cui la libertà di stampa è minacciata da fake news, politica e utenti troppi abituati alla disinformazione, festeggiare la lunga vita del Cittadino non deve rimanere un mero esercizio di stile fine a se stesso. Celebrare il passato senza volgere un continuo sguardo verso il futuro non ha senso. Ed è proprio la nostra storia la migliore insegnante che un uomo possa avere per prendere le decisioni sagge per il domani. Nasce così l’intento di pubblicare da giovedì 14 febbraio con l’edizione di Monza e sabato 16 febbraio con le quattro edizioni della Brianza degli inserti speciali che accompagneranno i lettori fino alla fine dell’anno.
Saranno tanti piccoli pezzi di un puzzle chiamato Monza e Brianza.
Il primo traccerà la storia del territorio, così difficile da raccontare perché frammentato e policentrico, dai Longobardi fino a fine Ottocento. Un prologo per introdurre al racconto degli ultimi 120 anni, scanditi da una serie di inserti che leggeranno la storia di Monza attraverso anche la riproposizione delle migliori prime pagine dell’epoca. Dal regicidio a Tangentopoli, dagli orrori delle due guerre mondiali alla visita di Papa Francesco nel parco della Villa reale.
Per finire all’ultimo capitolo, o inserto, che proverà, alla luce di quanto detto, a ipotizzare gli scenari futuri che interesseranno la vita delle oltre 800mila persone che vivono da Monza a Besana, da Lazzate a Cornate d’Adda. La redazione de il Cittadino sarà aiutata in questo cammino dalle professoresse Marina Rosa, architetto e funzionario della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Milano dal 1977 al 2007 e oggi presidente del Centro documentazione residenze reali lombarde, ed Elena Riva, professore associato di Storia moderna presso la facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Sarà lo spunto per l’avvio di una riflessione che toccherà temi storici ma anche politici, sociali ed economici, alla luce degli avvenimenti che hanno caratterizzato il ‘900 e che “il Cittadino” ha descritto attraverso le cronache dei suoi giornalisti.
Ogni inserto, di 24 pagine, oltre alla riproduzione delle prime pagine del giornale si avvarrà di una preziosa documentazione iconografica.