Da quando è stato costruito ha conservato invariato il primato: con i suoi 75 metri, è il campanile del duomo l’edificio più alto della città. Occhi puntati al centro storico, risulta ben visibile da ogni angolo di Monza: forse, una delle visuali migliori è quella che si ricava posizionandosi in corso Milano: la (quasi) totale assenza di ostacoli visivi regala un’ottima prospettiva. La torre campanaria è stata costruita su progetto dell’architetto Ercole Turati – progetto che per qualche tempo era stato erroneamente attribuito a Pellegrino Tibaldi. La prima pietra è stata posata nel 1592, l’ultima nel 1606.
Da allora, nessun altro edificio in città ha superato la sua altezza: non lo farebbero, nel caso, nemmeno le tre torri del Bosco verticale di Regina Pacis, che eventualmente si fermerebbero più di venti metri sotto le campane della piazza.
Perché si decidesse di costruire qualcosa alto almeno quaranta metri è stato necessario aspettare qualche secolo. Dagli inizi del 1600 alla secondo dopoguerra e agli anni del boom economico: tanto ci è voluto prima che qualche palazzo arrivasse a spezzare l’orizzonte e a movimentare lo skyline della città.
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La spinta è arrivata (anche) dai piani regolatori del 1959 e del 1964, che hanno consentito la realizzazione di palazzi alti più di dieci piani, decisamente fuori scala rispetto al contesto in cui si collocavano. Come la palazzina di quindici piani (più attico) che fronteggia la stazione di via Arosio: rientrata rispetto alla strada, al civico 30 di corso Milano, è alta all’incirca 54 metri: all’incirca, perché il dato sulle altezze degli edifici della città è difficilmente recuperabile anche da parte degli uffici comunali preposti. E allora non resta che organizzarsi con un altimetro. Poco distante, al civico 62 di corso Milano, si incontra un altro gigante: minore del primo, è alto 43 metri, dati dalla somma delle altezze di tredici piani e dell’immancabile attico. Dovrebbe essere più alto di un metro l’ospedale della città: il San Gerardo tocca i 44 metri.
Nel cuore del centro storico, di fronte al municipio, è il palazzo dell’ex Upim a farsi notare: succede da quando è stato costruito, nel 1956, per via dei suoi 45 metri di altezza. All’alto porticato, infatti, si devono sommare altri undici piani (e un piccolo extra al centro del tetto). All’altro capo del centro storico si incontrano altri due giganti. In via Carlo Alberto, ai civici 39 e 41, alzando lo sguardo al cielo ci si imbatte nei dieci piani abbondanti del complesso residenziale che raggiunge, così, i 42 metri, finendo per dominare i boschetti reali e la reggia del Piermarini.
Bisogna però girare lungo le antiche mura per trovare forse l’edificio che più di ogni altro, pur non essendo il più alto, arriva come una sciabolata sugli occhi. Al civico 5 di via San Gerardo, di fronte alla chiesa dedicata al patrono cittadino, l’ultimo dei giganti: all’interno del signorile complesso residenziale costituito da più edifici, anche un palazzone di dodici piani e 43 metri.