Meno incidenti sulle strade brianzole. L’Automobil club Milano ha evidenziato come nelle province di Milano, Monza Brianza e Lodi dal 2013 al 2014 si sia registrato un generale calo degli incidenti, dei morti e dei feriti. C’è però da segnalare un dato negativo, già espresso nel corso dell’annuale presentazione dei dati nazionali sull’incidentalità stradale elaborati da Aci Istat: nel 2014 si è manifestata in alcuni casi un’inversione di tendenza rispetto al 2013 nella mortalità stradale, con un aumento delle vittime nei grandi centri urbani e a livello regionale.
«Dobbiamo registrare in alcuni casi una battuta d’arresto sulla via della sicurezza che deve destare preoccupazione e indurre tutti ad una mobilitazione per tutelare le nostre esigenze di mobilità», ha commentato il vicepresidente dell’Automobile Club Milano, Geronimo La Russa. «A Milano città, che pur è risultato in Italia il grande comune con i valori più bassi (e che nell’ultimo quinquennio ha ridotto mediamente le vittime di circa il 30 per cento) sono stati registrati rispetto all’anno precedente 10 vittime in più, nella Provincia di Monza Brianza 1, in tutta la Lombardia 10: sono dati – ha aggiunto La Russa – che devono colpire ancor di più le nostre coscienze e impegnare tutti, dalle amministrazioni competenti al singolo cittadino, sulla strada della prevenzione. Da parte nostra, come Automobile Club, intensificheremo ulteriormente le nostra attività di sensibilizzazione ed educazione alla sicurezza stradale».
Passando in rassegna le statistiche, a livello provinciale, Milano e Lodi hanno segnato una generale diminuzione: rispettivamente – 738 e – 66 incidenti, – 7 e – 11 morti, – 1.199 e – 77 feriti. La Provincia di Monza Brianza, invece, a fronte di una diminuzione dei sinistri, – 56 (in totale sono stati 2.835) , ha visto aumentare sia il numero di morti (+ 1, in totale sono stati 21) sia quello dei feriti (+ 35, 3.965 in totale). Gli indici di mortalità e di gravità sono più alti nella Provincia di Lodi rispetto alle altre due province.
Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia a Milano, dove nell’ultimo quinquennio si è ridotto il numero delle vittime di circa il 25 per cento e vi è uno degli indici di mortalità su strade urbane più bassi a livello nazionale (0,4), vi sono state 42 vittime nel 2014 e 32 e nel 2013, nel 2010 erano state 56. Calano invece gli incidenti e i feriti, rispettivamente – 402 e – 612. Nel Comune di Monza rimane inalterato il numero dei morti (4), aumentano i sinistri (+ 54, si sono attestati a quota 669) e i feriti (+ 24: sono stati 969). Il Comune di Lodi può con soddisfazione sottolineare il risultato di nessuna vittima nel 2014 (erano stati 3 l’anno precedente); per contro sono aumentati gli incidenti (+ 14) e i feriti (+ 30). Dopo Monza, la palma di paese con più incidenti è Seregno, con 179 sinistri (che hanno causato 241 feriti e 1 morto); seguono Lissone, 159 incidenti (242 feriti), Giussano con 153 (4 morti, 197 feriti) e Desio (215 feriti). Dove invece si sono registrati meno incidenti (solo 2) sono i Comuni di Renate (con 2 feriti), Mezzago (altri 2 feriti), Correzzana (2 feriti) e Aicurzio (sempre 2 feriti). Più di 2mila incidenti sono avvenuti sulle strade urbane (13 morti, 2.803 feriti), 392 sulle provinciali (3 morti, 589 feriti), solo 106 sulle autostrade (3 morti, 167 feriti). Le cause: il 34% è causato dal mancato rispetto dei segnali stradali, il 18% dalla guida distratta e il 16% dalla forte velocità.
Analizzando nel dettaglio il periodo in cui più frequentemente si verificano gli incidenti nelle nostre province, si scopre che il mese di maggio è quello caratterizzato da più sinistri e che in condizioni meteo non ottimali, pioggia e nebbia, si è più prudenti: nelle tre province, infatti, mediamente l’80 per cento degli incidenti avviene con tempo sereno.
Le giornate che registrano più incidenti sono il martedì e il venerdì per Milano, giovedì per Monza Brianza e il venerdì per Lodi. La fascia oraria più a rischio è per tutte e tre le province quella che va dalle 10 alle 17, tipicamente quella dei tratti casa-scuola-lavoro. In diminuzione le vittime degli incidenti che accadono di notte (dalle 22 alle 6 del mattino), tipologia che si manifesta in prevalenza fuori città. Il maggior numero di vittime e feriti si ha durante il giorno e nella fascia di età fra i 35 e i 55 anni, indice dei positivi effetti delle tante campagne informative e di sensibilizzazione fatte sui giovani di fronte alle “stragi del sabato sera”. In tutte le tre province i conducenti deceduti sono prevalentemente maschi over 65, e in provincia di Milano su 30 pedoni deceduti, ben 21 erano over 65. Parallelamente si è registrato in tutte le province un aumento fra i feriti del numero dei bambini sotto i 13 anni, segno che ancora non c’è un uso diffuso e consapevole dei sistemi di ritenuta.
Fra le cause principali dei sinistri risultano comportamenti quali il mancato rispetto della segnaletica orizzontale e/o verticale, delle precedenze e della distanza di sicurezza, oltre alla guida distratta indotta in particolare dal diffuso uso dei telefonini. Fra i veicoli coinvolti, le due ruote (moto e ciclomotori) risultano le più pericolose, così come i conducenti di biciclette sono i più vulnerabili (ad ogni incidente corrisponde praticamente quasi sempre un ferito). Negli incidenti sono coinvolti più spesso gli uomini (60 per cento).