Giussano, rischia il Pronto soccorso Riunione “segreta” e ipotesi Carate

Chiuso di notte o per sempre? Quello che riguarda il futuro del pronto soccorso dell’ospedale Borella è più che un dilemma. Soprattutto perché ad oggi non ci sono strade ancora certe.
Pronto soccorso a rischio.
Pronto soccorso a rischio.

Chiuso di notte o per sempre? Quello che riguarda il futuro del pronto soccorso dell’ospedale Borella è più che un dilemma. Soprattutto perché ad oggi non ci sono strade ancora certe. Del suo destino (chiudere o aprire solo in certe fasce orarie) si è parlato giovedì mattina, quando il direttore generale Pietro Caltagirone ha incontrato i primari del nosocomio cittadino, alla presenza anche alcuni di Carate che operano “a scavalco”. Durante la riunione sembrerebbe che siano state presentate da parte del vertice dell’azienda le due ipotesi.

Quella di tenere il pronto soccorso di Giussano aperto in orari solo diurni sembrerebbe non convincere i medici che, nel caso si trovassero ad affrontare delle situazioni di intervento in prossimità della chiusura, potrebbero incontrare serie difficoltà a intervenire sui pazienti, mettendone a rischio la salute. Dall’azienda, contattata per un confronto, non arrivano chiarimenti. «L’azienda non rilascia alcuna dichiarazione» è la posizione ufficiale. Nel frattempo, ieri pomeriggio (venerdì) Caltagirone ha riunito anche il personale infermieristico e nei giorni scorsi ha avuto modo di incontrare il neosindaco di Carate Brianza Francesco Paoletti. Sì, perché il destino del Pronto soccorso di Giussano potrebbe essere legato all’ampliamento del Vittorio Emanuele III.

E proprio alla nuova amministrazione caratese toccherà pronunciarsi sull’ampliamento dell’ospedale di Carate. In una delle sue ultime delibere prima di lasciare il palazzo, il commissario straordinario Michele Basilicata ha infatti messo nero su bianco il congelamento della richiesta di deroga urbanistica al Piano di governo del territorio avanzata da Pietro Caltagirone. In particolare, la richiesta presentata in municipio riguarda la possibilità di ampliamento del pronto soccorso. Il commissario, ha preferito non prenderla in considerazione, demandando ogni decisione all’amministrazione eletta con l’ultima tornata elettorale.

Nel progetto generale di riorganizzazione dei presidi di Carate e Giussano, per l’ospedale caratese di via Mosè Bianchi è previsto, tra il resto, anche un potenziamento dell’area emergenze e urgenze. Il pronto soccorso, in tal caso, diventerebbe l’unico della zona (cui si aggiunge Desio). Questo il senso della richiesta dell’azienda diretta dal direttore generale Caltagirone: poter utilizzare in deroga al Piano di governo del territorio gli immobili adiacenti a via Mosè Bianchi, via Leopardi e Schweitzer, per allargare l’area del pronto soccorso. Nessun contatto, al momento, c’è stato, invece, col sindaco di Giussano.