Indiscrezioni tante. Francesco Facchinetti, dj, cantante, presentatore, imprenditore, figlio della voce dei Pooh Roby, avrebbe acquistato villa Longoni a Giussano. Nessuna conferma ufficiale, ma molti giussanesi, residenti nella zona del laghetto, dove appunto si trova la dimora storica di inizio Novecento, avrebbero visto lo showman recarsi a visitarla. E da allora un tam tam di voci.
La villa sorge in via Tofane, nella zona collinare della città, è circondata da un enorme parco, a metà della scalinata che conduce dal prato antistante all’ingresso principale, è collocata una statua di Alberto Da Giussano opera dello scultore Ricci e una statua di San Francesco vicino a una fontana. Esempio illustre dell’architettura civile di inizio Novecento, nel 2009 venne inserita nel circuito di “Ville aperte”.
L’immobile sarebbe stato venduto nelle ultime settimane dopo che era stato messo all’asta dal 2012, quando, a seguito del fallimento dichiarato da Tribunale di Monza dell’immobiliare Arco Srl di Triuggio, era stato messo sul mercato tutto il suo patrimonio immobiliare, fra cui, appunto, c’è anche la villa.
Si tratta di una dimora di 1.700 metri quadrati circa con una torretta privata, 4 sale, 2 locali a uso cucina, un bagno e due portici coperti al piano terra, sei camere da letto al primo piano, una serra, un parco di 50 mila metri quadrati e la casa del custode. La voce dell’acquisto da parte di Facchinetti (che presto sarà di nuovo papà) ha alimentato più di una voce in città e anche sui social network.
Per acquistare la villa si partiva da un prezzo di vendita di circa 4 milioni e 300 mila euro, ma sarebbe stata venduta a, più o meno, due milioni e mezzo di euro. Qualche tempo fa l’allora assessore all’Urbanistica Ettore Trezzi, oggi consigliere comunale all’opposizione per la lista civica “Io rispetto Giussano”,avrebbe voluto portare nella villa una cittadella medica all’avanguardia diretta dal premio Nobel Luc Montagnier che avrebbe aperto un centro di medicina predittiva.
«Un progetto che poi era naufragato – ha spiegato Trezzi con un po’ di amarezza – a causa dell’enormità di burocrazia che si era messa di mezzo come spesso avviene in Italia. Certo nelle case sarebbero entrati molte risorse in termini di oneri di urbanizzazione oltre al prestigio che avrebbe dato a Giussano».
In passato la villa, con il giardino all’inglese e essenze locali, è stato una vera e propria oasi di bellezza, voluta da Francesco Longoni, che è stato il primo podestà e poi il sindaco di Giussano all’inizio del Ventesimo Secolo.