Ha deciso di accogliere nel cast del film che sta producendo anche alcuni artisti ucraini. “Non potevo voltarmi dall’altra parte, continuare a lavorare ai miei film come se nulla fosse, mentre a qualche migliaio di kilometri di distanza ci sono attori, artisti e operatori del cinema e del teatro che rischiano di morire sotto le bombe. Il mondo dorato del cinema non può e non deve fare finta di nulla. Da qui la scelta di accogliere nel cast dei film che attualmente sto producendo anche gli artisti ucraini”.
Antonio Chiaramonte, classe 1968, produttore cinematografico siciliano con basi in Brianza, ha deciso di dare una mano agli ucraini che fuggono dalla guerra nel settore che conosce meglio: quello del cinema. Chiaramonte, a capo della casa di produzione CinemaSet, è componente della giuria del NurSind Care Film Festival, il primo Festival in Italia dedicato alla professione dell’infermiere, che ha il suo quartier generale a Monza.
“Anche noi che facciamo parte del mondo del cinema, del teatro, della televisione possiamo e dobbiamo fare la nostra parte – afferma Chiaramonte – Ho subito accolto l’invito del ministro della Cultura Dario Franceschini di aiuto e vicinanza alla popolazione ucraina. L’ho fatto rivolgendomi alle persone che lavorano nel mio mondo, aprendo concretamente le porte della mia casa di produzione. Portandole così via dalla guerra e mostrando la grandezza della cultura e degli artisti di quella meravigliosa nazione. Mi auguro che altri colleghi abbraccino questa iniziativa: strappare dalle bombe i ‘nostri’ colleghi e continuare a farli lavorare in Italia”.
Malgrado il periodo difficile, anche per il mondo del cinema, il produttore siciliano fino alla fine del 2023 ha l’agenda piena con una serie di importanti progetti cinematografici e televisivi. All’ultima edizione della Mostra del cinema di Venezia aveva vinto il Premio International Starlight Cinema Award nella categoria dell’impegno sociale con il film “Lupo Bianco”.