Da una indagine per evasione fiscale ala confisca di una villa del valore di 800mila euro. Una villa unifamiliare anni ’80 circondata da ampio giardino, cancellata perimetrale, portico e colonnato in stile primi novecento: una delle tante della zona residenziale di Correzzana. È il risultato di una indagine condotta dai militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Monza con i colleghi della compagnia di Seregno.
L’immobile, ora, entra a fare parte del patrimonio dello Stato, dopo una lunga vicenda giudiziaria cominciata addirittura nei primi anni 2000.
Tutto è partito dalle indagini su una donna, residente nella villa di pregio formalmente intestata a un cittadino inglese, che risultava essere completamente estranea al fisco: manager, era un evasore totale per aver omesso di dichiarare al fisco italiano i redditi prodotti in Svizzera. A tradirla l’abitudine di spostarsi con auto aziendali di lusso con targa elvetica, ma senza la relativa dichiarazione doganale.
Gli approfondimenti patrimoniali hanno permesso di accertare che sulla villa di residenza pendeva una sentenza di confisca, divenuta irrevocabile, emessa dalla corte d’Appello di Milano, tra gli altri, nei confronti dell’effettivo proprietario, condannato per il reato di associazione per delinquere finalizzata all’emissione e all’utilizzo di fatture false che aveva consentito di evadere oltre 13 milioni di euro. Una vicenda di ormai quasi vent’anni fa con una condanna in primo grado del 2005, poi divenuta definitiva cinque anni dopo in Corte d’Appello. La sentenza emessa nei suoi confronti dai giudici di secondo grado prevedeva anche la confisca dei beni precedentemente fatti oggetto di sequestro, ma l’immobile di Correzzana, in un certo senso, era “sfuggito” all’esecuzione, avvenuta invece nei giorni scorsi da parte dei militari della Finanza, dopo la segnalazione all’autorità giudiziaria.