A due anni dall’inizio dell’emergenza sanitaria, da venerdì 1 aprile anche le chiese torneranno alla capienza piena. Con la fine dello stato di emergenza decade anche l’obbligo del distanziamento sociale tra i fedeli all’interno delle chiese.
Lo ha stabilito la Congregazione della disciplina dei sacramenti, che ha esortato i vescovi italiani a fornire le nuove indicazioni circa l’accesso ai luoghi di culto. Il 29 marzo monsignor Franco Agnesi, vicario generale della diocesi di Milano ha firmato il nuovo decreto.
Non sarà più necessario rispettare la distanza di un metro tra i fedeli, ma dovranno continuare a mantenere il distanziamento i cantori dei cori. Si dovrà comunque continuare a prestare attenzione soprattutto durante l’ingresso e l’uscita dalla chiesa, per evitare assembramenti. Resta in vigore l’obbligo di indossare la mascherina (meglio se Ffp2) e l’igienizzazione delle mani prima di entrare in chiesa.
Tutto come prima, o quasi. Restano vuote per ora le acquasantiere e non viene reintrodotto il momento dello scambio della pace, niente stretta di mano tra i fedeli ma ancora un cenno con lo sguardo o il capo.
Il decreto della curia di Milano prevede una nota esplicitamente dedicata alle celebrazioni della Settimana santa, che prenderà il via con la domenica delle palme il 10 aprile. Dopo due anni di sospensione si potrà di nuovo organizzare la processione degli ulivi e percorrere le vie delle città con la partecipazione del popolo. Anche la celebrazione della Passione durante il venerdì santo riprenderà in tutte le sue parti, con l’eccezione del bacio della croce che non sarà consentito ai fedeli ma solo ai celebranti.
Il testo completo del decreto emesso dalla diocesi di Milano è disponibile sul sito della diocesi.