Un residente in provincia di Monza e Brianza è stato colpito dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora e tre aziende del territorio sono risultate coinvolte in un giro di fatture false, su 36 complessive individuate (a Pesaro, Roma, Rimini, Milano, Reggio Calabria, Genova e Alessandria e due in Lituania, molte inattive), tutte principalmente legate al settore della ristorazione e delle pompe funebri, per oltre 20 milioni.
Sono gli effetti locali dell’operazione denominata “Never Dream” che ha smantellato un sodalizio criminale composto da oltre 20 persone con al vertice un imprenditore di origini calabresi che da qualche anno operava in Provincia di Rimini, ricorrendo anche all’usura e all’estorsione per “strozzare” imprenditori in difficoltà. Le accuse vanno dall’evasione fiscale, al riciclaggio e autoriciclaggio, all’usura e all’estorsione.
L’indagine è stata condotta dalla Guardia Di Finanza e dai Carabinieri di Rimini coordinati dalla locale Procura della Repubblica: cinque le persone arrestate (tre in carcere, due ai domiciliari) mentre per due sono scattate interdizioni dall’esercizio dell’attività di impresa, per una l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e, per il brianzolo, l’obbligo di dimora. Effettuato un sequestro per un equivalente di 9 milioni di euro.