Il regista e drammaturgo Corrado Accordino scrive alla città: «Siamo democratici e antifascisti». Perché alla fine l’associazione Carcano 91 è riuscita a organizzare la presentazione del libro “I grandi killer della Liberazione” all’Urban center di Monza e la Compagnia Teatro Binario 7, che gestisce lo spazio, non ha potuto dire di no – sempre che avesse voluto farlo: il contratto con il Comune prevede che le sale sono affittabili dalle associazioni riconosciute da piazza Trento, e Carcano 91 lo è.
«In seguito alle dichiarazioni sollevate in questi giorni in merito all’affitto di una sala del Binario 7 da parte dell’associazione Carcano 91 per la presentazione del libro “I grandi killer della Liberazione”, è fondamentale che venga resa pubblica la mia posizione e quella di artisti e dipendenti del Binario 7» è l’esordio del direttore artistico del teatro.
LEGGI l’affitto della sala all’Urban center
«Noi crediamo fermamente nei valori della nostra Costituzione, democratica e antifascista. Allo stesso tempo non abbiamo nessuno strumento legale per negare ad un’associazione l’affitto di una sala pubblica. L’edificio non è una nostra proprietà, ma del Comune di Monza. Io, personalmente, sono responsabile delle scelte artistiche e dei percorsi culturali e sociali che proponiamo alla città all’interno del nostro ambito. La gestione delle sale adiacenti al teatro è legata ad un contratto che abbiamo sottoscritto con il Comune. Ci siamo premuniti di avvertire le Istituzioni di competenza perché facciano le loro valutazioni».
Le valutazioni non hanno impedito al momento di organizzare l’incontro, per quanto in consiglio comunale il sindaco avesse dichiarato di ritenere inopportuna la presentazione del libro in città a una settimana dalla Giornata della memoria. «Chi fa apologia di fascismo o nazismo commette un reato, ma chi fa polemica politica, anche la più becera, deve avere» diritto comunque di parole, aveva aggiunto. «Detto questo resto dell’idea che ognuno di noi, per il ruolo che rappresenta, debba assumersi le proprie personali responsabilità e agire di conseguenza, nel rispetto dei valori civili, democratici e umani» è invece la conclusione di Corrado Accordino.