Esselunga, è ancora battaglia tra Bernardo Caprotti e i suoi figli

Secondo fonti giudiziarie sull’arbitrato circa la proprietà delle azioni dell’azienda Violetta e Giuseppe Caprotti hanno fatto ricorso in cassazione. L’azienda è florida: a inizio anno ha annunciato 2000 assunzioni nel biennio
Esselunga, è ancora battaglia tra Bernardo Caprotti e i suoi figli

Prosegue la battaglia in famiglia. I figli di Bernardo Caprotti, fondatore e patron dell’Esselunga, non ci stanno e fanno ricorso in Cassazione nell’ambito del giudizio di arbitrato sulla proprietà delle azioni dell’azienda. Dopo la vittoria del padre in appello, i figli Violetta e Giuseppe, secondo quanto appreso dall’ANSA da fonti giudiziarie, avrebbero depositato un ricorso in Cassazione. Contattati telefonicamente dall’agenzia i figli non hanno commentato.

Lo stato di salute dell’Esselunga è ottimo. A giudicare dall’annuncio di inizio anno: duemila assunzioni tra 2014 e 2015. Che, stando sempre al comunicato, significherebbero duemila assunzioni, grazie al piano di sviluppo e dell’aggiornamento della rete.

C’è anche il nuovo superstore di Monza certo – e a quel punto sarebbero 12 i punti vendita in provincia di cui quattro nel capoluogo, ma non nel prossimo biennio troppo ravvicinato nel tempo soprattutto se paragonato con i tempi italiani. C’è invece quello del vicino comune di Calco a confine con Merate, in provincia di Lecco. A una manciata di minuti di auto di gran parte dei comuni del Vimercatese.

Il 2013 è stato un anno di particolare interesse per Supermarkets Italiani che controlla Esselunga. Le vendite hanno sfiorato i sette miliardi di euro con un incremento dell’1,7% rispetto all’anno precedente mentre l’utile operativi è stimato i oltre 300 milioni, in contrazione rispetto allo scorso anno anche i considerazione della politica dei prezzi applicata.

Una scelta consapevole che ha prodotti risultati incoraggianti (l’aumento delle vendite) in un periodo in cui il carrello della spesa è sempre più vuoto o sempre più pesante per il portafoglio del consumatore che ha perso potere d’acquisto nel corso degli anni.

Non a caso Esselunga sottolinea che «mentre i fornitori hanno praticato aumenti dell’1,8% Esselunga ha mantenuto per i propri clienti i prezzi del 2012, cioè ha venduto a inflazione zero. Negli ultimi due anni a fronte di incrementi di prezzo ricevuti per circa il 4%, Esselunga non ha trasferito alcun incremento di prezzo ai propri clienti». Una politica che evidemente ha pagato, a giudicare dai volumi di vendita che hanno registrato un aumento.