Più di 16mila euro di interventi d’urgenza nelle ore dell’ultima esondazione del Lambro. Poi 10mila euro tra 2015 e 2016 per la manutenzione delle centraline di controllo meteorologico. E infine 5mila euro per aggiornare i dati sulla pericolosità idraulica del Comune di Monza. L’amministrazione comunale chiude l’anno tirando le somme degli ultimi danni provocati dall’uscita del Lambro e inizia a preoccuparsi del futuro. Con tre differenti delibere gli uffici di piazza Trento hanno affrontato i sempre più frequenti problemi legati al Lambro in città.
A partire dalla liquidazione delle spese sostenute in emergenza tra il 12 e il 16 di novembre, quando il fiume ha allagato di nuovo il centro città. Per esempio i due interventi nell’arco di ventiquattro ore realizzati in Spalto Piodo, costati 1.537e 1.272 euro, lavori sulle strade per 3.586 euro, oppure tutti i lavori di rimozione di tronchi e rami dalle strade, come via Boccaccio, via Gerardo dei Tintori, via Vittorio Emanuele, via Aliprandi, via Grazie Vecchie, pagati più di 7mila euro, e la pulizia successiva nelle zone allagate, al prezzo di 2.910 euro.
Alle spese vanno aggiunti anche i quasi 8mila euro pagati per acquistare nuove barriere mobili e il costo delle nuove radio per la protezione civile, dal momento che «le radio a disposizione del Servizio Protezione Civile sono risultate insufficienti per numero e che appare necessario provvedere alla manutenzione dell’intera infrastruttura radio ricetrasmittente a disposizione».
Poi ci sono i soldi impegnati dal Comune per il controllo e la manutenzione delle centraline che registrano le ondate di pioggia: «Al fine di consentire un puntuale monitoraggio dei principali parametri meteorologici, che rappresentano un dato significativo per determinare le dinamiche dei fenomeni acuti di origine meteorologica/pluviometrica – scrive piazza Trento – il Comune di Monza ha provveduto nel corso del tempo ad acquistare 4 centraline meteorologiche del tipo Davis Vantage Pro, installate presso stabili di proprietà comunale e la cui gestione è stata attribuita all’Ufficio Protezione Civile», strumenti indispensabili – come hanno dimostrato due esondazioni in quattro mesi, per iq uali servono 5mila euro all’anno di spese.
Infine il Comune mette mano ai dati che ha a disposizione sulla situazione idraulica della città di Monza, dal momento che i più recenti risalgono al 2008. Lo studio della componente “Geologica, Idrogeologica, Sismica” è stata allora realizzata «tenendo conto dei risultati dello Studio del Rischio Idraulico elaborato dall’Ing. Ramon Alberto Galindo Pacheco nello stesso anno» si legge nel documento pubblico, ma nel frattempo sono cambiate le leggi e, appunto, è cambiato altro, dal momento che due esondazione in un anno non sono la normalità: per questo il Comune ha deciso di aggiornare lo studio del rischio idraulico di Monza con una spesa di 5mila euro.