Elezioni a Monza, arriva Salvini: “I valori della Brianza, i nostri valori”

Un'intervista a Matteo Salvini, segretario della Lega che giovedì 9 giugno arriva a Monza in occasione delle elezioni comunali.
Matteo Salvini
Matteo Salvini

Giovedì 9 giugno, a Monza, è il giorno di Matteo Salvini. Il leader del Carroccio fa infatti tappa nella città di Teodolinda, per lanciare la volata finale del suo partito e del centrodestra verso il voto amministrativo del 12 giugno.

Senatore Salvini, mancano ormai pochi giorni alle elezioni. La Lega in Brianza ha sempre avuto un consenso importante. Quali sono le aspettative?
«È una primavera coraggiosa quella che stiamo attraversando, sia come Paese finalmente libero dalla morsa della pandemia, sia come Lega con le tante battaglie che stiamo combattendo in difesa di chi si rimbocca le maniche per ripartire. Difendere il lavoro, il diritto a non morire di tasse, rincari e bollette, è il senso della nostra partecipazione a questo Governo. Una scelta di responsabilità e concretezza. Valori che, soprattutto in Brianza, rappresentano qualcosa di più di un programma politico. Coincidono con un modo di vivere, con una certa idea di mondo. Sono orgoglioso di ricordare che la provincia di Monza e Brianza è realtà grazie alla Lega, e qui le nostre donne e i nostri uomini amministrano bene tante realtà come Albiate, Arcore, Besana in Brianza, Biassono, Bovisio Masciago, Briosco, Carate Brianza, Concorezzo, Cornate d’Adda, Ceriano Laghetto, Cogliate, Desio, Giussano, Lazzate, Limbiate, Mezzago, Renate, Roncello, Seveso, Sovico, Varedo, Veduggio con Colzano, Vedano al Lambro. Ora puntiamo a confermare il centrodestra a Monza, Lentate e Meda e vogliamo offrire il nostro buongoverno anche a Lissone, Cesano Maderno, Lesmo e Carnate».

Elezioni a Monza e Brianza, divisioni e non per Salvini

A Monza la coalizione corre unita. Ma non è stato così in altri centri minori: a Lesmo Lega e Forza Italia hanno un candidato diverso da Fratelli d’Italia, mentre a Cesano Maderno il “fronte sovranista” gioca la sua partita contro i berlusconiani. Qual è lo stato di salute del centrodestra?
«Una coalizione che mette al centro l’autonomia degli individui e dei territori paga necessariamente qualcosa in distinguo ed eccezioni. È il prezzo della libertà. Detto questo, io lavoro sempre per unire e la Lega non ha mai fatto “strappi” all’unità del centrodestra. A differenza di altri…».

A proposito di Forza Italia: pochi giorni fa il Monza di Berlusconi ha centrato la storica promozione in Serie A, ha avuto modo di sentirlo?
«Certamente! E, da milanista, non è stato difficile per me tifare anche Monza! Un’impresa eccezionale che racconta di un uomo fuori dal comune».

Non si è ancora votato per le amministrative, ma già c’è chi volge lo sguardo alle prossime regionali. Gli alleati negli ultimi giorni sembrano frenare su una ricandidatura di Attilio Fontana. Qual è la situazione?
«Restando nella metafora calcistica dico che “squadra che vince non si cambia”. La Lombardia ha dovuto attraversare da sola la fase più grave dell’emergenza, quando al Governo c’erano ancora Conte, Casalino e Arcuri. Siamo riusciti a uscirne, a testa alta, e oggi la nostra Regione è tornata la locomotiva d’Italia secondo tutti gli indicatori».

Elezioni a Monza e Brianza: Salvini, la guerra, Draghi

Un altro tema che pare divisivo, all’interno del centrodestra ma anche del Governo, sembra essere quello della guerra in Ucraina. Lei, in merito, ha dimostrato di avere le idee molto chiare. L’impressione è che certe scelte stiano mettendo in difficoltà più il tessuto sociale ed economico italiano che non la Russia di Putin…
«La Lega si batte per due priorità: pace e lavoro. Pace e lavoro. Pace e lavoro. Lo ripeterò finché avrò fiato, anche perché non c’è l’una senza l’altro. Questa guerra infame sta provocando tragedie umane sul fronte di combattimento e tragedie economiche per i cittadini italiani. Dobbiamo fare di tutto per fermare la guerra».

Se dovesse tirare le somme di un anno e mezzo di esecutivo Draghi, c’è qualcosa che cambierebbe? E che cosa, invece, conserverebbe?
«Governare con Speranza e Letta non lo auguro a nessuno. Le priorità della sinistra sono note: tasse, armi, mascherine per i bambini a scuola, legge Zan, droghe, ius soli… A tutto questo noi opponiamo la nostra responsabilità di rappresentare concretamente le esigenze di un Paese che chiede pace, lavoro, sicurezza e buonsenso. Su queste parole abbiamo sempre trovato il consenso del premier Draghi. La sua autorevolezza, la competenza e la serietà sono un patrimonio non solo del Governo, ma di tutto il Paese».

Concludiamo con un pronostico: il Governo sopravvivrà all’esito del voto amministrativo?
«Il Governo arriverà alla sua scadenza naturale grazie all’affidabilità della Lega e degli alleati di centrodestra che sostengono l’Esecutivo. Il nostro impegno con gli italiani è quello di portare il Paese fuori dalla pandemia e di mettere in sicurezza gli investimenti per le infrastrutture e l’energia. Per il bene dell’Italia, la Lega c’è e ci sarà sempre. E in futuro sogno un governo di centrodestra che metterà al centro la pace fiscale, il lavoro, la flat tax, il controllo dei confini».