«Sarebbe bello che una volta al mese la città si fermasse, una domenica a piedi con momenti di aggregazione per permettere ai cittadini di riappropriarsi delle strade e della città»: sono le parole pronunciate dal sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, nei giorni successivi alla visita del Papa e della messa al parco. Quel giorno la città si è svuotata dei mezzi privati per garantire la sicurezza e l’afflusso senza pericoli di centinaia di migliaia di persone in città, dirette alla reggia.
«Verso le otto sono uscito di casa, in via Lecco un silenzio irreale – ha raccontato il sindaco – e mi sono chiesto: ma dove sono i pellegrini? Poche centinaia di metri, poi, svoltando verso la chiesa di San Gerardo eccoli lì, davanti alla chiesa. E, col passare dei minuti e avvicinandosi al centro città, i gruppi si diventavano serpentoni multicolori in viaggio verso il parco».
L’amministrazione comunale nelle settimane precedenti la messa aveva lavorato con i commercianti e aveva lanciato appelli perché Monza non si trasformasse in una città blindata, mantenendo aperte le attività e garantendo i programmi culturali. Qualcuno, non lontano dal parco, ne aveva approfittato per farsi una partita a tennis in strada.