È pronto il nuovo regolamento delle consulte di quartiere di Monza redatto dagli uffici comunali. Il testo dovrà ora passare al voto del consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Intanto l’assessore alla Partecipazione, Andrea Arbizzoni, ha inviato ai coordinatori delle dieci consulte il documento per raccogliere eventuali modifiche al testo.
Diverse le novità introdotte rispetto al precedente. A partire dai ruoli e le funzioni che spettano alle consulte che potranno occuparsi della pianificazione delle giornate di quartiere e di proporre patti di cittadinanza e di collaborazione.
Resta intatto il compito di «facilitare il raccordo tra i cittadini e le associazioni di quartiere e l’amministrazione», come si legge all’articolo 5. Resta l’opportunità di svolgere le riunioni della consulta, preferibilmente una al mese, anche da remoto, come è stato fatto durante i mesi di emergenza sanitaria, ma anche in presenza.
Cambiano i requisiti per poter richiedere l’iscrizione alla consulta. Possono farlo solo i cittadini residenti nel quartiere della consulta ma anche «i rappresentanti delle associazioni, cooperative o enti del terzo settore, aventi sede o che svolgano attività nell’ambito della relativa consulta». La partecipazione è aperta anche alle aziende private che abbiano la propria sede nel territorio di pertinenza della consulta.
Il nuovo regolamento definisce anche la durata massima dell’incarico del coordinatore che è fissata a 3 anni, con un’eventuale rinomina ad altri 2 anni. Né il coordinatore né i membri della consulta possono avere alcun ruolo in partiti politici o liste civiche. Il testo appena redatto dagli uffici tecnici prevede la figura del vicecoordinatore, una figura di supporto attualmente presente in molte consulte ma che non era fino ad ora regolata. Ogni coordinatore potrà avvalersi al massimo di due vice.
Il regolamento prevede ora la possibilità di sfiduciare il coordinatore da parte della maggioranza della consulta (almeno 2/5 devono presentare la mozione di sfiducia). Se la mozione viene approvata (al massimo 30 giorni dopo la presentazione) si procede all’elezione di un nuovo coordinatore.
«Situazioni conflittuali insanabili all’interno della consulta che la stessa non è riuscita a risolvere autonomamente, possono portare allo scioglimento della consulta con atto di giunta comunale, e alla sua ricostituzione nel rispetto del regolamento», recita l’articolo 9.
Resta intatto il ruolo del Tavolo di coordinamento delle consulte, per promuoverne la collaborazione, composto dal sindaco o dall’assessore competente in qualità di presidente, dal dirigente di settore e dai dieci coordinatori (o dai vice delegati).