Si chiama Patrizia Pepè la donna morta nella tarda mattinata di domenica 13 giugno dopo essere precipitata dalla cima delle cascate dell’Acquafraggia a Piuro. Quarantadue anni, di Seregno, si trovava nella zona nord della Lombardia per una scampagnata al fresco della montagna in compagnia del fidanzaa, Antonino Ciulla, anche lui di Seregno, 36 anni.
L’allarme è scattato pochi minuti dopo mezzogiorno e mezzo, come ricostruisce La Provincia di Sondrio. La coppia aveva deciso di ammirare finalmente le splendide cascate della Valchiavenna. Dopo aver osservato lo spettacolo dal basso, i due hanno percorso il sentiero panoramico per salire più in alto. Poi avrebbero lasciato il tracciato per arrivare proprio in cima alle cascate.
Quando sono arrivati in cima, in una zona delimitata da cartelli di divieto, Patrizia Pepè ha messo un piede in fallo, è scivolata ed è precipitata per una cinquantina di metri, fermandosi in una pozza sotto il primo salto. Il fidanzato, che ha assistito al terribile volo della donna, senza pensarci un attimo si è tuffato nel vano tentativo di salvarla. Purtroppo, però, per la 42enne non c’era niente da fare: è morta sul colpo, il suo corpo è stato inghiottito dalle acque. L’uomo invece si è salvato ed è rimasto nel bacino d’acqua in cui era precipitata la fidanzata in attesa dei soccorsi. Soccorsi che sono stati attivati subito e sono intervenuti in massa, allertati da alcuni altri turisti che si trovavano poco lontano e hanno visto tutto.
L’uomo è stato recuperato dalle acque gelide e trasportato d’urgenza all’ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona con uno dei due velivoli mandati in zona da Areu. Le condizioni di Antonino Ciulla sarebbero serie, ma non verserebbe in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, gli uomini del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) e del Sagf della guardia di finanza. Il corpo di Patrizia Pepè è stato recuperato nel corso della giornata. È stato chiesto anche l’intervento dei sommozzatori da Treviglio, in provincia di Bergamo, e dal Comando provinciale dei vigili del fuoco di Milano. Sulla terribile tragedia indagano ora, insieme ai militari del soccorso alpino della guardia di Finanza, anche i carabinieri della Compagnia di Chiavenna.