Droga, in Lombardia la metà dei consumatori ha tra i 16 e i 24 anni (ma ci sono anche bambini)

Indagine conoscitiva del consiglio regionale sul fenomeno: tra i consumatori c’è anche un 3% di giovanissimi di 14-15 anni e persino qualche bambino con meno di 10 anni. Il consigliere Selene Pravettoni (Lega): «Formazione nelle scuole fondamentale»
Palazzo Lombardia Pirellone - foto FlavMi/Wikipedia
Palazzo Lombardia Pirellone – foto FlavMi/Wikipedia

La droga viene consumata da tutte le classi sociali; la metà di chi ne fa uso ha tra i 16 e 24 anni e il 45% ha tra 25 e 55 anni. Il lato ancora più drammatico è che tra i consumatori c’è anche un 3% di giovanissimi di 14-15 anni e persino qualche bambino con meno di 10 anni. È uno dei dati emersi da una indagine conoscitiva sul traffico di stupefacenti in Lombardia, legato anche al riciclaggio dei proventi in denaro da parte della criminalità organizzata, commissionata dal consiglio regionale.

A relazionare in aula sui contenuti è stata il consigliere della Lega Selene Pravettoni, componente della commissione speciale Antimafia al Pirellone, la quale ha precisato che l’indagine, oltre a fotografare il fenomeno con le sue pesanti conseguenze: «fornisce anche delle linee guida sulle possibili soluzioni concrete da intraprendere per arginarlo».

Dall’indagine è emerso anche che è sempre più il web la nuova piazza di spaccio, con consegna con servizio delivery, un fenomeno che ha visto una accelerazione con la pandemia, e che il mercato è gestito soprattutto dalla criminalità organizzata con un aumento esponenziale delle mafie straniere, in particolare albanese e nigeriana.

«È fondamentale – ha detto il consigliere Pravettoni – fare sistema con tutti gli attori coinvolti, dalle Ats, alle comunità, alle forze dell’ordine e fare formazione nelle scuole anche attraverso personale specializzato». «Non si può relegare il problema solo agli operatori sanitari e alle forze dell’ordine – ha aggiunto l’assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato – Occorre la collaborazione di ciascuno».